FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Cronaca

Escrementi di topo alla materna, i genitori scrivono alla Procura

La scuola di Bagnarola chiusa per due volte per interventi di derattizzazione che non hanno funzionato. Segnalazione all’Ausl, ai carabinieri e solleciti al Comune: "Chi ha dato il nullaosta alla riapertura?" .

Nell’immagine di archivio, bambini che pranzano in una scuola materna

Nell’immagine di archivio, bambini che pranzano in una scuola materna

Bagnarola di Budrio (Bologna), 3 ottobre 2024 – Topi alla materna di Bagnarola, in quota alla direzione didattica di Budrio. Topi al plurale perché i roditori lasciano cacche in giro, cucinetta inclusa laddove si scodella la pappa, dallo scorso anno. I genitori dei 40 bimbetti sono imbufaliti (ed esasperati per le risposte monche del Comune di Budrio e della direzione didattica) tanto di inviare un esposto a Procura, Ausl, Carabinieri e Nas. Una partita su cui il consigliere di Fratelli d’Italia a Budrio, Pasquale Gianfrancesco, vuole vederci chiaro.

Le prime tracce nella materna dei topi, ovvero escrementi, risalgono a dicembre 2023. Bimbetti trasferiti a Mezzolara, nella materna dell’Istituto comprensivo di Budrio. Una settimana di caos organizzativo per le famiglie e poi il rientro. Già allora, dopo la derattizzazione, i genitori allarmati sollevarono dubbi, al Comune, sull’efficacia degli interventi e sulla sicurezza degli ambienti. In estate la materna di Bagnarola ha ospitato il centro estivo: zero topolini. Ora i ritrovamenti settembrini finiti al centro dell’esposto. La prima campanella è del 16 settembre: una settimana prima circa si tiene l’incontro maestre-genitori, non a Bagnarola, bensì a Budrio. Perché? I genitori ricevono risposte vaghe.

Tutti in classe e lì, oltre a scoprire il motivo della riunione traslocata, ecco altre ‘presenze’. "Il 6 settembre", recita l’esposto, altri escrementi di topo. Il Comune affida la derattizzazione che avviene "il 10 settembre". Niente è a posto, però. Il 19, altra ordinanza del sindaco, che trasferisce i bimbi a Mezzolara. Dapprima ‘solo’ dal 20 al 23 settembre poi fino al 27 settembre. E’ il caos. I genitori preoccupati, il 26 settembre, mandano pec a Comune e direzione didattica per avere "il rapporto degli interventi di derattizzazione e igienizzazione effettuati", oltre a "informazioni su eventuali controlli dell’Ausl".

Zero risposte. Il 30 settembre, Pec di sollecito. Zero risposte. Sorpresa: il 1° ottobre, ennesime cacche di topo in cucina. Esasperati i genitori ri-sollevano "forti dubbi sull’efficacia degli interventi di derattizzazione e igienizzazione effettuati" quindi "sulla sicurezza dei locali". Rincarano la dose: "Non è chiaro se le autorità competenti (Ausl e Comune) abbiano fornito il nullaosta necessario per la riapertura della scuola" dopo la derattizzazione. La presenza continua di escrementi è "un grave rischio per la salute dei bambini e del personale scolastico. Le mancate risposte da parte delle autorità locali alle richieste di informazioni sollevano ulteriori preoccupazioni sulla gestione della situazione". Per questo sollecitano un’indagine della Procura "per verificare se vi siano state negligenze" di Comune e Direzione Didattica nella gestione dell’emergenza. Poi un intervento immediato dell’Ausl su "sicurezza e la salubrità degli ambienti scolastici" e dei Nas.