LUCA ORSI
Cronaca

Erika Capasso e lo slogan anti-polizia: querelata da un ex carabiniere

La bufera legata al video condiviso dalla delegata del sindaco porta alla denuncia del militare in congedo: "Delegittimazione preoccupante"

Andrea Marchi ed Erika Capasso

Bologna, 30 novembre 2021 - "Non posso restare in silenzio quando vedo diffamare le forze dell’ordine". Andrea Marchi – carabiniere in congedo, già consigliere civico di opposizione a Castenaso – spiega così la decisione di querelare la delegata ai Quartieri del sindaco Lepore, Erika Capasso. Che giorni fa aveva ricondiviso su Instagram il fermo immagine di un video con in primo piano la sigla Acab, All cops are bastards: tutti i poliziotti sono bastardi. Il post ("frutto di un errore", ha commentato il sindaco) è diventato virale sul web. La Capasso è finita nella bufera. A ben poco sono servite "le scuse alle forze dell’ordine" per avere commesso "una non voluta leggerezza".

Andrea Marchi ed Erika Capasso
Andrea Marchi ed Erika Capasso

Ieri, in consiglio comunale, Lega e Fdi hanno chiesto le dimissioni della Capasso, "il cui comportamento non è consono alla figura istituzionale rappresentata". Matteo Salvini minaccia denunce, perché "le dimissioni non bastano". Intanto, la denuncia arriva da Marchi, che ieri si è presentato alla stazione Indipendenza dei carabinieri. L’ex consigliere di Castenaso, che per un anno ha avuto in tasca la tessera Pd, si dice "preoccupato per la delegittimazione delle forze dell’ordine" e "basito che una persona che fa parte delle istituzioni condivida in rete" simili messaggi.

"Sono un carabiniere in congedo, da trent’anni vado al Pilastro alla cerimonia che ricorda i tre colleghi vittime della Uno bianca", afferma Marchi. "Carabinieri e poliziotti che sbagliano devono pagare, come i politici che rubano", commenta. "Ma non si può fare passare sotto silenzio messaggi che delegittimano tutte le forze dell’ordine, accrescendo l’intolleranza verso l’autorità e le istituzioni". Per Marchi, nella vicenda Capasso si possono rilevare "i reati di diffamazione e vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze armate". Quando "si insultano le forze dell’ordine – afferma Gian Marco De Biase, consigliere comunale civico (Bcp) – non scordiamoci che sono al servizio dello Stato. Rispettiamole sempre". Francesco Sassone (FdI) invita il sindaco e la giunta "a esprimere ferma condanna per quanto accaduto e a revocare le deleghe" alla Capasso. Bologna, afferma Matteo Di Benedetto (Lega), "non può essere rappresentata da e identificata con le posizioni" emerse nel post. Detjon Begaj (Coalizione civica) difende la Capasso: "Per un errore di cui ci si è scusati si sta proseguendo con attacchi che vanno oltre e sono sfociati in insulti e minacce".