Enzo Raisi, nei giorni scorsi il centrodestra non si è presentato alla cerimonia per la consegna della Turrita d’argento alle associazioni dei familiari delle vittime del 2 Agosto, Ustica e Uno Bianca. Come commenta questa scelta?
"Posso dire che dal centrodestra mi sarei aspettato un po’ più di coraggio. Queste associazioni delle vittime sono sempre state fatte a uso e consumo della politica. La cerimonia – osserva l’ex parlamentare di An e Fli, oggi imprenditore – è coerente con quella che è la loro verità e la loro giustizia. Il partito ha premiato i suoi uomini, in quanto Paolo Bolognesi e Nadia Bonfietti sono stati parlamentari del partito. Ripeto, il centrodestra a mio avviso poteva essere più coraggioso".
In che senso?
"Che avrebbero dovuto dire la verità, ovvero che quelle sono associazioni schierate politicamente, con uomini e donne del partito, che hanno sempre svolto una funzione a favore del partito nel portare avanti la loro verità e la loro giustizia, non si tratta sicuramente di personalità super partes. Quando parlo di verità intendo che il centrodestra avrebbe dovuto dire che questa è stata l’ennesima manifestazione in cui il partito ha ringraziato i suoi uomini e le sue donne a capo di queste associazioni. Sia chiaro che in questo discorso c’è il massimo rispetto per le vittime e per i loro familiari che non c’entrano niente, anzi sono doppiamente vittime".
Nell’assenza del centrodestra c’è stata secondo lei una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime e dei loro familiari?
"Assolutamente no, perché lì sono state premiate le associazioni e non i familiari. L’errore è che si fa dei familiari un unicum con le associazioni quando invece sono due cose diverse. Queste associazioni non rappresentano i familiari, ma una parte di quest’ultimi che credono in loro. Si tratta di associazioni politiche, gestite da dei politici che han fatto politica e l’hanno fatta sempre dentro al partito".
Cosa pensa invece delle parole del sindaco Lepore?
"Penso che la sua sia stata una polemica strumentale. Di fronte ai suoi flop, ha bisogno di creare una polemica su temi che sa perfettamente essere divisivi. È l’ennesima chiamata a raccolta dei suoi".
Chiara Caravelli