Un progetto relativo alla produzione di asfalto riciclabile, creato da Cea (Cooperativa edile appennino) di Calderara di Reno (Bologna), e un Centro di salute e formazione realizzato da Florim, azienda del modenese. Sono queste due le idee di sostenibilità, celebrate ieri mattina nell’aula magna di Confindustria Emilia Centro, per la prima edizione del premio Emilia Sostenibile, contest d’impresa che ha preso in analisi 55 progetti di sostenibilità aziendale. Il premio è organizzato da Ucid Bologna insieme a Confindustria Emilia Area Centro, Confcooperative Terre d’Emilia e Bologna Business School, con il contributo scientifico di Next Economia. "Un premio che mette in luce l’impegno delle imprese verso una sostenibilità integrata, elemento cruciale per lo sviluppo del nostro futuro", ha affermato Filippo Sassoli de’ Bianchi, presidente di Ucid Bologna. Gli ha fatto seguito Gianluca Mancini, vicepresidente Ucid Bologna e ideatore della manifestazione. "Emilia Sostenibile nasce con l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità", ha detto Mancini. È stata la parte centrale della mattinata quella riservata all’atteso momento dei premi, realizzati con materiali ecosostenibili dall’art designer Donatella Schillirò.
A consegnare i trofei è Gian Luca Galletti, presidente nazionale di Ucid. "Il successo di Emilia Sostenibile riflette l’importanza crescente della sostenibilità nelle strategie aziendali e l’impegno delle imprese nel contribuire a un futuro più responsabile". Così, la premiata Cea ha trasformato l’asfalto, che diventa 100% riciclabile. "Un’ottica di ‘cantiere a scarto zero’ che si realizza attraverso esperienze di innovazione, sulle quali investiamo risorse, competenze ed energie", racconta Marco Marchi, presidente di Cea, vincitrice della categoria ‘esg di prodotto’. Invece, secondo Claudio Lucchese, presidente Florim, vincitrice della categoria ‘esg di processo’, questo premio è "un contributo per la comunità, un progetto al servizio del personale medico e paramedico". Le due idee vincitrici sono state scelte tra i sette progetti arrivati in finale, con una menzione speciale anche per ognuna delle altre cinque imprese finaliste. Tra queste, nel bolognese, c’è la Bonfiglioli Riduttori, per la sua politica di benessere organizzativo. Poi anche la Iperwood di Ferrara, per il miglior progetto di innovazione; la Cms, di Marano sul Panaro (Modena) per il miglior percorso di investimento per la transizione sociale; la Chimar, di Soliera (Modena), riconosciuta miglior progetto di economia circolare; e Iris Ceramica Group, miglior percorso d’investimento per la transizione energetica. Dopo i premi, via al tavolo – coordinato da Valerio Baroncini, vicedirettore de Il Resto del Carlino – con le realtà promotrici. "Il mondo cooperativo emiliano si è messo in gioco la diffusione di buone pratiche sulla sostenibilità", chiude Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcoop Terre d’Emilia.