
Emicrania femminile. Il progetto pilota dell’Irccs per far conoscere la malattia
Un ulteriore passo è stato fatto per migliorare la medicina di genere. E, tra gli attori che lo hanno permesso, c’è l’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche, che è tra i promotori del documento presentato alla Camera dei deputati per la cura dell’emicrania femminile. Malattia tra le più severe e disabilitante, che colpisce principalmente la comunità femminile. Il Centro delle Cefalee è stato tra i primi a investire in ricerca, formazione e assistenza integrata, elementi che sono alla base di ‘Percorso emicrania donna’, condiviso da Fondazione Onda e Anircef Associazione di Neurologi in Parlamento. L’obiettivo del progetto è quello di fornire delle linee guida nazionali per la gestione delle pazienti con emicrania, patologia che ha un forte impatto sulla qualità della vita delle donne.
In questo senso, l’Istituto delle Scienze Neurologiche è all’avanguardia, perché è stato tra i primi ad aver sviluppato un percorso diagnostico terapeutico e assistenziale. L’offerta terapeutica del Centro Cefalee, parte dell’unità operativa complessa Neuromet diretta dal professor Pietro Cortelli, prevede la presa in carico delle pazienti sulla base di due fattori, che sono urgenza e gravità della patologia, attraverso un percorso di tre livelli. "Da un recente studio condotto nel Bolognese si è evidenziato che circa l’1% della popolazione generale, circa 9mila persone, utilizza analgesici per oltre 15 giorni al mese per il controllo della cefalea, comportando chiari rischi per la propria salute – spiega la dottoressa Sabina Cevoli, neurologa del Centro Cefalee dell’Irccs (foto) –. Una diagnosi precoce e una presa in carico come quella sviluppata sul nostro territorio ha dato evidenza di migliori prognosi della malattia. Per questo, siamo stati uno dei centri più attivi nella definizione delle nuove linee guida contenute nel documento presentato in Parlamento". Un importante traguardo, visto che il Centro Cefalee esegue circa 3mila visite ogni anno. "La multidisciplinarietà, alla base della definizione del nuovo percorso emicrania donna di carattere nazionale a cui abbiamo contribuito – afferma il professor Martelli –, è da sempre uno dei nostri capisaldi per i traguardi scientifici finora raggiunti". Fonte di orgoglio per il direttore generale dell’Azienda Usl, Paolo Bordon. "Un’ulteriore conferma di come il connubio tra ricerca e clinica specialistica dell’Istituto Scienze Neurologiche e organizzazione dell’Ausl abbia un forte impatto sulla qualità delle cure non solo dei bolognesi – conclude –, ma faccia scuola in tutta Italia".
Mariateresa Mastromarino