MONICA RASCHI
Cronaca

Emergenze, ecco il numero unico. Da oggi bisogna comporre il 112

Una centrale operativa smisterà le chiamate alle ambulanze, alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco. Resteranno comunque attivi anche gli altri numeri (113, 115, 118 e 1530). Lo scopo è velocizzare gli interventi.

Emergenze, ecco il numero unico. Da oggi bisogna comporre il 112

Da sinistra: Baumont Bortone, Irene Priolo, Raffaele Donini e Antonio Pastori

Un solo numero di telefono, il 112, per richiedere il soccorso sanitario (attualmente il 118), ma anche l’intervento della polizia (113), dei carabinieri (112), dei vigili del fuoco (115) e del soccorso in mare (1530).

Il numero unico europeo per le emergenze sarà attivo da oggi in tutti i distretti telefonici con i prefissi 051 e 0534, quindi tutta la Città metropolitana di Bologna, alla quale si aggiunge Cento, ma anche l’Ala Valle del Reno che ha appunto il prefisso 0534, ma è all’interno della Città Metropolitana. Chi chiamerà il 112 ma, va sottolineato che rimarranno attivi anche gli altri numeri, ad esempio il 113, il 115 o il 118, otterrà una risposta da un centralino unico in collegamento con due grandi centrali operative, una a Bologna (collocata di fianco al Maggiore) e una a Parma. All’interno delle centrali ci saranno una cinquantina di operatori specializzati nella comprensione e smistamento della chiamata che verrà così indirizzata, secondo il tipo di urgenza, al settore sanitario, oppure ai vigili del fuoco o alle forze dell’ordine. Anche la Guardia di finanza, prossimamente, sarà inserita nel numero unico europeo.

Dalle due centrali, attraverso la chiamata al 112, gli operatori potranno – cosa molto importante – individuare subito da dove arriva la richiesta di aiuto, attraverso il sistema di geo-localizzazione. Anche questo farà risparmiare secondi fondamentali soprattutto in casi di gravi malori. L’attesa della Regione è di 3,5 milioni di chiamate all’anno a cui dare risposta entro dieci secondi (due squilli) almeno nel 90 per cento dei casi e attivare subito le unità di soccorso appropriate, come sottolinea Antonio Pastori, coordinatore della rete regionale dell’emergenze 118. Si punta così a migliorare il tempo di reazione dei soccorritori: oggi – viene fatto l’esempio – il tempo di partenza dell’ambulanza del 118 per un arresto cardiaco è ancora oltre i cinque minuti. Ma l’obiettivo è anche ridurre le telefonate ‘improprie’ ai numeri di emergenza: oggi circa il 40 per cento di telefonate non sono indirizzate correttamente a questi numeri.

La centrale unica del 112 sarà raggiungibile anche con canali di comunicazione alternativi alla chiamata telefonica, attraverso l’utilizzo dell’app ’Where are you’, scelta come applicazione di riferimento nazionale. L’attivazione del numero unico, commenta la presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo: "È un risultato molto importante per la nostra regione ma soprattutto per i cittadini. L’emergenza in questa regione è una eccellenza ed avere un numero unico e’ fondamentale anche per gestire al meglio gli eventi nella loro criticità".

Per l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, avere un numero unico per tutte le emergenze "significa maggiore tempestività e appropriatezza della risposta, anche grazie alla immediata geo-localizzazione della chiamata. Entro il 2025 inoltre verranno resi attivi anche i due numeri 116 e 117 riservati i problemi sanitari di bassa criticità, una sorta di Cau ’telefonico’". Per il viceprefetto vicario di Bologna, Beaumont Bortone, il numero unico "mette l’Emilia-Romagna al pari di altre regioni. Siamo sicuri che il 112 risponderà molto bene alle esigenze dei cittadini".

Viene così recepita la direttiva dell’Unione europea indirizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri.