In 2024, sono 82 i suicidi di detenuti e 7 quelli di agenti di polizia penitenziaria, oltre a 10mila atti di autolesionismo, compresi tentativi di suicidio; oltre a un problema di sovraffollamento: 62.110 detenuti per una capienza di 51.234 posti; e 14mila detenuti che vivono in uno spazio vitale di 4 metri quadri. Ecco la situazione all’interno delle carceri italiane. Per questo, domani alle 10.30 in piazza Lucio Dalla, il Comune darà vita a una "mobilitazione pubblica per chiedere con forza al Governo e al Parlamento di misurarsi realmente con questa drammatica emergenza umanitaria", si legge nel testo dell’evento. L’evento serve a prendere coscienza "delle indubbie mancanze del sistema giudiziario e vogliamo essere promotori su questo tema di una rete tra le città italiane sede di carceri", descrive Antonio lannello, garante dei Diritti dei detenuti per il Comune. Al tavolo sono seduti anche l’Ordine degli avvocati e oltre 30 associazioni per la tutela dei diritti umani. "Il carcere è un quartiere della città – parla Ettore Grenci, Ordine degli avvocati -. Le persone escono dalla reclusione peggiori di come vi sono entrate". Oggi il carcere, "rappresenta il fallimento della collettività. La persona non coincide con il reato e il tempo trascorso tra le sbarre deve essere dignitoso", parla Rita Monticelli, delegata ai Diritti umani.
Giovanni Di Caprio