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Elly Schlein sotto protezione, la storia degli attentati anarchici ai politici di Bologna

Dopo l’attacco alla sorella in Grecia nel mirino gli ‘scambi solidali’ tra Bologna e Atene. Domani il comitato in Prefettura

L'ex sindaco Cofferati, l'ex premier Romano Prodi e gli anarchici sull'Asinelli

Bologna, 4 dicembre 2022 - Una vigilanza dinamica dei luoghi dove vive e lavora la deputata Elly Schlein, dopo l’attentato ad Atene alla sorella Susanna, diplomatica in Grecia. L’ha decisa, in via "precauzionale", come spiega il prefetto Attilio Visconti, palazzo Caprara: "Fintanto – dice ancora il prefetto – che non capiremo le cose come stanno. Non sottovalutiamo niente e non prendiamo niente sottogamba".

L’attentato incendiario ai danni della prima diplomatica dell’ambasciata italiana ad Atene, sorella maggiore della ex vice presidente della Regione, secondo gli inquirenti è di matrice anarchica. E si inserisce in quel contesto di ‘scambi’ di solidarietà internazionale d’area. In questo momento concentrati in azioni incendiarie, di protesta contro il carcere duro, in cui è detenuto Alfredo Cospito, tra i leader della Fai, la Federazione anarchica informale, condannato per la gambizzazione dell’ad dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, nel 2012 a Genova. Scritte in solidarietà con l’anarchico italiano sono state trovate nei pressi dell’ambasciata e la modalità d’azione - una molotov sotto l’auto - è tipica degli attentati di area. Non è un caso neppure che sia stata scelta Susanna Schlein: non solo per la sua posizione in seno all’ambasciata, ma anche per la notorietà della sorella, che in questi giorni formalizzerà la sua candidatura a segretaria del Pd. Quindi, assume ancora maggiore importanza la scelta di aumentare, con una vigilanza "radiocollegata con passaggi frequenti e numerose soste", la sicurezza della deputata.

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Gli attentati anarchici ai politici bolognesi

E questo anche perché sotto le Torri la cellula è in fermento. Un fermento che per anni è stato sopito. E così, vent’anni dopo, non sembrano più tanto lontani gli attentati con le pentole esplosive firmati nel 2001 dalla ‘Cooperativa artigiana fuoco e affini - occasionalmente spettacolari’ in via dei Terribilia; del libro bomba esploso a casa dell’ex premier Romano Prodi in via Gerusalemme nel 2003; del plico esplosivo consegnato nel novembre 2005 all’allora sindaco Sergio Cofferati. Tutti atti firmati dalla Fai. La stessa di cui facevano parte gli anarchici che, nel dicembre del 2008, occuparono la Torre degli Asinelli, per manifestare solidarietà a Alexandros Grigoropoulos, quindicenne ucciso ad Atene dalla polizia. E quelli che assaltarono, per lo stesso motivo, il consolato greco. In un continuo flusso di persone, idee, azioni, adesso Bologna e Atene sono tornate vicinissime. E anche per questo, domani, in Prefettura è previsto un comitato. L’allerta è altissima.