REDAZIONE BOLOGNA

"Elia un professionista al servizio dell’arte"

Il jazzista Paolo Fresu ricorda Bisetti, 55 anni, morto l’altra notte sulla Nuova Bazzanese di ritorno dal lavoro per un concerto

"Elia un professionista al servizio dell’arte"

Il jazzista Paolo Fresu ricorda Bisetti, 55 anni, morto l’altra notte sulla Nuova Bazzanese di ritorno dal lavoro per un concerto

"Elia Bisetti tornava a casa dopo avere lavorato fino a notte fonda su un palco. Come i tanti che formano un esercito di professionisti che offrono passione e professionalità per la costruzione della cultura nel Paese della musica e dell’arte".

Con queste parole ieri sulla sua pagina social il noto jazzista Paolo Fresu ha voluto ricordare Elia Bisetti (nella foto), la vittima dell’incidente accaduto l’altra notte sulla Nuova Bazzanese, e rendere omaggio a una professione, quella di tecnico e fornitore di strumentazione per concerti e spettacoli, apprezzata nel panorama della professione musicale. E questo è il ruolo che Bisetti ha svolto per una vita nel settore attraverso la sua Gallelia, sede legale in Galleria Ronzani, a Casalecchio, per un servizio che in gergo si chiama ‘backline’ e consiste nella fornitura di quella attrezzatura tecnica che i gruppi in tour noleggiano insieme ai servizi di assistenza connessi. Oltre a questo la Gallelia affittava sale prova a una miriade di gruppi musicali underground coi quali ha intrattenuto rapporti di collaborazione ed amicizia. Il mondo che piange la scomparsa di un punto di riferimento di piccole e grandi rassegne, come il Porretta Soul Festival.

"Gran lavoratore, disponibile, gentile e sempre gioviale" lo ricordano con messaggi di cordoglio sulla sua pagina Facebook i tanti musicisti, più o meno noti, coi quali ha collaborato fino alla fine. Perché come ha scritto Fresu, Bisetti anche nel cuore della notte tra martedì e mercoledì stava rientrando dopo avere fatto tardi al servizio di chi opera nel campo della musica e dello spettacolo, dove nonostante il Covid "nulla ad ora è cambiato e la notte rimane buia". Come era buio nei pressi dello svincolo dell’Unipol Arena dove il 55enne ha accusato il malore che lo ha indotto a rallentare e tentare di fermarsi prima di perdere coscienza e concludere il suo ultimo viaggio contro il guardrail. Il tutto senza coinvolgere altri mezzi, lasciando però sconcerto e dolore prima di tutto nei suoi famigliari. Lascia la moglie e due figli.

g. m.