Election day, è scontro. Bernini replica a Priolo: "Non sperperiamo i soldi degli italiani"

La ministra dell’Università ieri in visita al carcere minorile del Pratello "Situazione complessa da quando è stato aperto il secondo piano: sono raddoppiati i detenuti, va aumentato l’organico della penitenziaria".

Election day, è scontro. Bernini replica a Priolo: "Non sperperiamo i soldi degli italiani"

La ministra Anna Maria Bernini assieme al direttore del Pratello Alfonso Paggiarino

"L’election day non dipende da noi". Invitare Emilia-Romagna, Liguria e Umbria a votare nelle stesse giornate "è il massimo che possiamo fare come governo per non sperperare i soldi degli italiani". Detto questo, "l’ultima parola spetta alle Regioni". A metterlo in chiaro è Anna Maria Bernini, ministra dell’Università, che risponde così alla presidente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, che ha parlato di "teatrino" dopo la circolare di venerdì del ministro Piantedosi che raccomandava una "data unica".

"Quando il governo parla è un riferimento istituzionale – ammonisce Bernini, ieri pomeriggio al termine della sua visita al carcere minorile del Pratello a Bologna – non sono voci. Mi auguro, anzi sono convinta che le parole della presidente Priolo siano state fraintese, perché altrimenti sarebbe una sgrammaticatura istituzionale. Noi abbiamo invitato le Regioni a non sperperare il denaro dei contribuenti e questo è il massimo dell’indicazione che il governo può dare. Immagino che la presidente l’abbia colta nella sua essenza", punge Bernini. Votare, sottolinea la ministra, "è importantissimo. Ma ha un costo. Moltiplicare questo costo per tre non ha molto senso. Quindi abbiamo invitato le Regioni, in un’ottica di autoresponsabilizzazione, a votare in un’unica soluzione. Questo conterrebbe il costo elettorale e il tempo chiesto agli elettori per esprimere il proprio voto". L’idea, continua Bernini, "è fare qualcosa che sia compatibile con una logistica ragionevole, vale anche per le amministrative. Se si può evitare di disperdere il voto in maniera eccessiva questo va bene al governo e va bene a Forza Italia.

Bernini, poi, si sofferma sul carcere minorile del Pratello e ammette che, con l’apertura del secondo piano, "la situazione è più complessa di prima, perché è quasi raddoppiato il numero dei minori detenuti". Di conseguenza "sarà necessario aumentare anche il numero di agenti, di educatori e mediatori culturali".

Per Bernini, accompagnata dalle coordinatrici regionali di Forza Italia, Valentina Castaldini e Rosaria Tassinari, "il carcere minorile di Bologna ha bisogno di essere supportato. E occorre far crescere la collaborazione tra tutte le figure che ci lavorano. Non deve essere un mondo isolato, che soffre, ma un mondo che sia in grado di dare una prospettiva di vita a questi ragazzi".

La ministra azzurra riferisce di aver incontrato i minori detenuti e di essere rimasta "molto colpita": "Uno di loro mi ha chiesto se credo nella giustizia. Gli ho risposto che anche la giustizia è fallibile, che anche la giustizia sbaglia. Ma sbagliare è importante perché se si comprende la portata dello sbaglio, l’errore può essere un nuovo inizio". Detto questo, per l’azzurra "bisogna aumentare l’edilizia carceraria e le misure sostitutive al carcere. Su questo FI, insieme ai Radicali, è in piena attività legislativa. Chi è qua dentro deve sapere che un futuro esiste, con prospettive di formazione e di formazione tecnica. Credo molto nel recupero, soprattutto di chi ha commesso errori da giovane e ha il diritto di riprovarci". Bernini, infine, risponde al segretario dei Radicali italiani, Matteo Hallissey, che dopo aver visitato la stessa struttura detentiva, aveva sottolineato come proprio il decreto Caivano avesse peggiorato il sovraffollamento delle carceri: "Credo che i minori non accompagnati siano un problema che va affrontato, gestito, non nascosto. Il decreto Caivano ha messo il dito sul punto giusto. Le soluzioni sono quelle, possono essere anche altre, è tutto migliorabile, ma far finta di non vedere non ha mai fatto bene a nessuno".