Bologna – Se vincerà Elly Schlein, infatti, il sindaco Matteo Lepore potrà, a ragione, rivendicare e fare pesare la sua scelta vincente, compiuta praticamente in solitaria nell’area metropolitana visto che la stragrande maggioranza degli altri primi cittadini hanno deciso di sostenere Stefano Bonaccini. Se invece ai gazebo prevarrà il presidente della Regione, per Palazzo d’Accursio si aprirà un periodo di incognite e possibili turbolenze: perdere un congresso (per quanto nazionale) non è mai un passaggio indolore e senza costi da pagare. Ma molto si muove anche a destra, e al centro, del Partito Democratico. Gli abbandoni in casa Lega – su tutti quello di Francesca Scarano, che ha salutato dopo una vita nelle fila del Carroccio – sono il segno che anche nel centrodestra c’è qualcosa che bolle in pentola, dopo che alle ultime Comunali la coalizione, per svariati motivi, non è riuscita a essere competitiva come i suoi stessi elettori speravano. Bisognerà capire se questi rimescolamenti resteranno all’interno dell’area di opposizione, oppure andranno verso il territorio, fin qui poco esplorato, del centro. Dove il Terzo Polo, reduce da un buon risultato delle ultime Politiche, deve ancora trovare la strada giusta per rendere davvero decisivi i propri voti anche a livello locale. Infine c’è Coalizione Civica, molto più che un semplice osservatore esterno del congresso dei dem: se la proposta progressista di Elly Schlein non dovesse farcela, come si porrà nei confronti di un Pd più riformista e con lo sguardo rivolto verso un modello di alleanze dal centro alla sinistra? Anche se non sembra, tutto è in movimento nel piccolo mondo politico sotto le Due Torri. E quello che accadrà dopo il 26 febbraio sarà tutta un’altra storia rispetto a ciò che abbiamo visto finora.
CronacaEffetto primarie tra incognite e turbolenze