Si chiude tra luci e ombre il bilancio 2024 per l’economia in Emilia-Romagna: il Pil registra un più 0,9% e la disoccupazione si assesta sotto il 4%. La regione si conferma una fra le locomotive d’Italia, ma ha perso slancio: sui numeri non esaltanti, nella presentazione del rapporto annuale sull’economia emiliano-romagnola a cura di Regione e Unioncamere che si è tenuta ieri a Bologna, pesano soprattutto le alluvioni, il rallentamento dell’export e l’instabilità geopolitica internazionale. A trainare la crescita sono i servizi e soprattutto il turismo, con un più 1,2%. In difficoltà versano invece l’industria, il commercio e l’artigianato, mentre per il comparto edile, ancora in soglia positiva, è atteso un calo nel 2025 con la fine degli incentivi.
Le previsioni per l’Emilia-Romagna di più lungo periodo e relative al biennio 2026-2027 preannunciano una fase con tassi di crescita che stenteranno a distaccarsi dall’1%: ancora una volta meglio del resto del Paese, anche se si tratta di incrementi modesti per alimentare la speranza di una ripresa apprezzabile. Considerando il biennio 2024-2025, l’Emilia-Romagna sarà la prima regione italiana per crescita alla pari di Lombardia e Sicilia, con un incremento complessivo dell’1,8% che non si discosta significativamente da quanto previsto per l’Italia, 1,5%. Il dato caratterizzante il 2024 è la flessione dell’1% dell’export da attribuire principalmente all’incertezza dello scenario internazionale e al riposizionamento globale delle filiere dell’industria pesante, in primis quella dell’automotive. Solo altre tre volte negli ultimi 35 anni le esportazioni regionali avevano registrato una variazione negativa: nel 2003, in coincidenza con l’entrata in circolazione dell’euro, nel 2009 sull’onda della crisi dei subprime e nel 2020 a causa della pandemia. Uno scenario che sul piano politico, per la Giunta regionale appena insediata, pone importanti sfide. "Per far fronte alle difficoltà che si intravedono all’orizzonte occorre investire convintamente, soprattutto nei settori strategici che guardano al futuro come, ad esempio, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, la crescita sostenibile, la blue e green economy e l’aerospazio - ha detto il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla -. Come Regione continueremo a sostenere i processi di digitalizzazione". La necessità di ‘accompagnamento’ delle imprese è stata ribadita anche dal presidente di Unioncamere, Valerio Veronesi: "Ampi settori della nostra economia stanno affrontando un delicato percorso di riposizionamento, dalla moda all’automotive, dal commercio ai servizi. In questo cammino le imprese non vanno lasciate sole, vanno accompagnate da tutti gli attori dell’economia regionale. Il sistema camerale dell’Emilia-Romagna, come sempre, non farà mancare il suo sostegno".
Beatrice Grasselli