
La promessa dei movimenti: "Metteremo in campo scioperi e pratiche di disobbedienza"
Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri discute il decreto legge che sostituisce il Ddl 1660, a Bologna in 150 si radunano sotto la prefettura. Lo striscione accanto agli agenti – una ventina davanti all’ingresso – recita "No ddl sicurezza", definito "Ddl paura".
Un’assemblea, chiamata dalla rete nazionale ‘no ddl sicurezza A Pieno Regime’ - a cui hanno aderito Link, Ugs, Adi e Luna con interventi di Fiom, Extinction Rebellion, Collettivo Minghetti, Adl Cobas, Arci, Amnesty International, No Cpr -. In città doveva tenersi a Palazzo Hercolani, nella facoltà di Scienze politiche, "ma è stata spostata nelle ultime ore, come in tutt’Italia, davanti ai palazzi del governo", spiega Mattia Niro La Torretta del collettivo Luna.
"Metteremo in campo pratiche di disobbedienza – promette Luca Toni di Spazio di Agitazione –. Scioperi, picchetti, assemblee e occupazioni abitative".
La scommessa è "una grande mobilitazione studentesca e universitaria – spiegano –, che possa dare una spinta nel costruire una reale opposizione sociale al governo. L’ urgenza nel nostro Paese dovrebbe riguardare politiche sanitarie e migratorie, welfare, emergenza abitativa e la formazione". Licei e università, infatti, "dovrebbero diventare – sottolineano – uno spazio di elaborazione critica: uno spazio democratico".
Amalia Apicella