REDAZIONE BOLOGNA

Duro il preside Santucci: "Puniremo i colpevoli"

Il dirigente ha scritto alle famiglie: "Episodio intollerabile, sostegno alla vittima"

"L’aggressione a un nostro studente non può che addolorarci, oltre ad allarmarci tutti. Siamo una comunità educante che ora si stringe solidale attorno alla vittima. Episodi del genere non possono essere accettati. Nessuna tolleranza". Nel condannare la violenza a un suo studente, il preside dell’Iis Aldini Valeriani, Pasquale Santucci (nella foto a fianco) non usa mezzi termini e la lettera, inviata a famiglie, studenti e istituzioni, Provveditorato in primis, lo attesta.

"I responsabili dell’aggressione, una volta individuati e accertati – scrive –, saranno chiamati a rispondere dal punto di vista disciplinare del loro scellerato operato". Per quanto riguarda, invece, la vittima: "Siamo pronti a fornirgli il più ampio sostegno. Quando vorrà, lo riaccoglieremo in classe, mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione", spiega Santucci.

Strumenti educativi come, ad esempio, lo Sportello di ascolto con cui le Aldini Valeriani mettono a disposizione uno psicologo. Purtroppo questa aggressione non è la prima: "Gli episodi di bullismo che si sono verificati, nei paraggi del nostro istituto – sottolinea il preside –, hanno sempre visto una risposta immediata con interventi mirati in termini di recupero, sanzione e prevenzione". Del resto la molteplicità di progetti su bullismo o cyberbullismo oppure di educazione civica sono lì a testimoniare l’impegno delle Aldini Valeriani. "Il nostro istituto – si legge ancora nella lettera del dirigente – rigetta e condanna ogni episodio di violenza e continua a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per contrastare il dilagare della cultura dell’indifferenza e della prevaricazione e della loro spettacolarizzazione. Tutto il personale scolastico – prosegue – è invitato a esercitare un’attenta vigilanza nei confronti degli studenti nel quotidiano esercizio del dialogo educativo e didattico, monitorando i rapporti che gli studenti intrattengono tra pari durante la loro permanenza dell’istituto e intervenendo in tutte quelle situazioni che, alla luce della loro discrezionalità professionale, facciano sospettare un’evoluzione violenta di discussioni, confronti e momenti di contatto tra gli studenti".

Santucci chiarisce come "la repressione del fenomeno, pur giusta e indispensabile, tuttavia, non basta e, se priva di orizzonte educativo, rischia di essere una risposta sterile e superficiale al fenomeno". Occorre "capire, per intervenire e reagire con uno scatto di cittadinanza attiva perché il rumore di un albero che, ahimè, può cadere, non sia più eloquente di una foresta che cresce". Per questo, in via Bassanelli si è già al lavoro per studiare "una serie di interventi di Educazione civica".

Inoltre "abbiamo contattato l’assessore alla Scuola, Daniele Ara per organizzare un incontro pubblico che coinvolgerà anche gli altri istituti scolastici per riflettere sul tema della violenza e dell’indifferenza che, purtroppo, rischiano di connotare il mondo giovanile in una dimensione che supera di gran lunga il confine della nostra scuola e della nostra città. Come i fatti di cronaca dell’estate appena passata ci hanno mostrato".

Federica Gieri Samoggia