REDAZIONE BOLOGNA

Duemila firme contro la ’colata’ di Lavino

Risultato importante in due giorni. Mobilitazione di cittadini e associazioni per dire no all’intervento urbanistico da 10mila metri quadrati

Duemila firme contro la ’colata’ di Lavino

Più di duemila firme in due giorni. Ondata di adesioni contro la colata di Lavino. Fra sabato e domenica scorsa infatti sono scesi in strade e piazze coi loro banchetti gli esponenti delle cinque associazioni che si oppongono all’operazione urbanistica del Comune di Anzola che, a ridosso dei confini e di questo popoloso centro abitato diviso tra Anzola, Bologna e Zola, prevede la costruzione di un nuovo ipermercato da oltre 10mila metri quadrati di superficie, più 183 appartamenti e il corredo di oltre 1.500 parcheggi, oltre a un parco urbano di sei ettari. Il tutto in conseguenza dei piani urbanistici vigenti su un’area agricola (oggi seminata a grano) a lato della via Emilia, a ridosso dell’abitato e a poche centinaia di metri dal ponte sul Lavino. Operazione immobiliare che viene da lontano, prima a marchio Cogei con la previsione di 350 appartamenti. E poi, dopo il passaggio di mano, approdata al nuovo progetto a marchio Sile srl, che ha avuto il via libera per due volte dalla maggioranza del consiglio comunale ed inserito nel Piano territoriale della Città metropolitana.

All’inizio di gennaio la mobilitazione di cittadini e associazioni, che dopo un corteo sono passati alla raccolta di firme: "In un Comune di circa 12.300 abitanti, ai banchetti allestiti a Lavino di Mezzo e Anzola dell’Emilia, in una sola giornata sono state raccolte oltre mille firme alle quali si aggiungono oggi oltre 1300 adesioni alla petizione online -sottolineano i promotori- Chi sosteneva che la cittadinanza fosse d’accordo con la costruzione dell’ipermercato è stato miseramente smentito dai fatti. Il sindaco continua ad affermare che la realizzazione del progetto sia ormai inevitabile e che ad esso si possano solo apportare piccoli aggiustamenti. La realtà è un’altra perchè mancano ancora due passaggi decisivi, uno in Città Metropolitana ed un altro in consiglio comunale ad Anzola", scrivono nel comunicato congiunto gli esponenti del Comitato spontaneo, di Legambiente, Wwf, associazione Ambientiamoci e Malala, che stanno continuando la raccolta di adesioni.

A loro si rivolge il sindaco Giampiero Veronesi, che adotta toni più concilianti. Si dichiara "sinceramente soddisfatto per la raccolta firme che sono comunque una espressione di democrazia. Siamo in attesa che vengano depositate in Comune", dice prima di ribadire che "come lista civica Anzola Bene Comune abbiamo svolto un percorso politico lineare con l’inserimento dell’intervento di Lavino nel programma elettorale e il confronto svolto in 25 incontri ai quali hanno partecipato 500 persone che hanno dato parere favorevole. Fino all’approvazione in consiglio comunale", dice il sindaco che elenca gli altri passaggi istituzionali e conclude che "alla luce del percorso descritto va da sé che non si possa tornare più indietro". Salvo poi confermare che all’approvazione definitiva manca l’esito della conferenza dei servizi presso la Città Metropolitana (entro il 2023) e un ultimo voto in consiglio comunale.

Gabriele Mignardi