Si sono dileguati anzitempo i partecipanti al rave che avevano occupato l’ex Grimeca della Cicogna dalle 22 di venerdì sera. In mille si erano riuniti abusivamente nello stabile abbandonato per ’protestare’ contro il voto delle regionali. Se ne sarebbero dovuti andare alle 12 di ieri, ma molti si sono allontanati nella notte tra domenica e lunedì, gli ultimi ieri mattina. I carabinieri della Compagnia di San Lazzaro hanno identificato e denunciato per invasione di edifici oltre duecento persone che hanno partecipato al rave party, organizzato abusivamente nell’edificio in disuso situato nella zona industriale adiacente alla via Emilia e sponsorizzato sui social network per richiamare migliaia di giovani da tutta Italia. L’intervento dei carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile e della stazione di San Lazzaro, che hanno presidiato la zona per oltre 24 ore, oltre che per ristabilire le condizioni di legalità, è stato necessario per salvaguardare anche l’incolumità dei presenti, che sono entrati in un ambiente industriale pericoloso, da cui erano stati rimossi 3.000 metri quadri di amianto durante una bonifica.
I carabinieri, inoltre, hanno proceduto al sequestro di sostanze stupefacenti (hashish, marijuana, ecstasy, lsd) per uso personale a sei persone, segnalate alle Prefettura, e alla confisca di strumenti e mezzi utilizzati per organizzare il raduno illegale. Così l’assessore alla Sicurezza, Sara Bonafè: "Sulla festa abusiva crediamo che debbano essere fatte due valutazioni, una dal punto di vista tecnico e l’altra più prettamente politica. Per quanto riguarda ciò che è accaduto, noi come amministrazione abbiamo offerto massimo supporto ai carabinieri. Anche la Polizia Locale ha effettuato controlli serrati, che hanno portato al sequestro di due autovetture, e pattugliato la zona. Certo resta il rammarico che un’iniziativa del genere abbia avuto esclusivamente una connotazione di contrapposizione alle elezioni regionali, invitando soprattutto i giovani ad andare a ballare piuttosto che recarsi alle urne ed esprimere le proprie idee attraverso il voto. Un appello che evidentemente aveva come obiettivo finale quello di rimarcare ancora una volta una sorta di profondo dissenso verso il cosiddetto ‘sistema’, a ritmo di ‘tanto uno vale l’altro’. Una semplificazione fin troppo banale e che di certo non è utile a fare un passo in avanti verso quelle rivendicazioni che gli stessi organizzatori del rave avevano evidenziato. Spiace che dei giovani come quelli che in questi giorni hanno partecipato alla festa abbiano scelto di rinchiudersi per due giorni in un capannone per isolarsi dalla realtà".
Zoe Pederzini