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Due voci in concerto con Renga e Nek
"Siamo due artisti, ma in questo progetto è come se fosse un terzo artista, unico e nuovo. E per questo l’album è la realizzazione di qualcosa che rimarrà oltre i live, per sempre". Francesco Renga e Nek (Filippo Neviani) sono sono prima di tutto amici, ed è questo legame che ha prodotto il nuovo album di inediti ’RengaNek’ pilotato dal singolo ’Inspiegabile’, che approda in tour domani sera alle 21 sul palco dell’Europauditorium. Undici brani tutti eseguiti insieme, che prendono forza dall’unione di due talenti che, se pure distinti, sanno dialogare perfettamente.
La genesi di questo progetto la raccontano loro. "Stavo registrano un album – racconta Renga – e Filippo il suo: abbiamo iniziato a condividere quello che stavamo facendo e da lì si è accsesa una lampadina. Ad esempio, ’Il solito lido’ è una canzone che avevo lì da un po’ e che non avrei mai fatta uscire da solo. È stata la sua reazione a convincermi". "Siamo felici di questo percorso – conferma Nek – perché prima di tutto c’è il nostro legame e la condivisione di tanti valori come la famiglia e l’amicizia. E questo legame naturalmente ha prodotto un grande entusiamo: una forza che abbiamo veicolato anche nell’album".
"Il nostro patrimonio è il pubblico – spiega Renga – quello che abbiamo coltivato, portato avanti, coccolato e che ci ha dato la possibilità di fare 30-40 anni di carriera. È la nostra gente e questo è un progetto veicolato per loro. La musica e l’arte sono sempre stati per noi il mezzo per esprime quello che è il nostro sentire, il nostro sentimento. In questo lavoro ci sono anche le incertezze, le paure, i dubbi, ma c’è anche molta positività. La voglia è soddisfare quelli che sono cresciuti con noi e fare quello che ci diverte. L’input è stato partire dai nostri strumenti, due voci insieme. E l’album è la rappresentazione di tutto questo".
"Noi veniamo dal palco – conclude Nek – ed è proprio il palco ad averci insegnato ad essere puntuali, precisi, efficaci sin da subito. Questa è una scuola che rimarrà tutta la vita, o almeno nel nostro percorso è sempre stato così: non c’è finzione. Davanti al pubblico devi essre il più vero possibile".