
Gli artisti Gilberto Zorio e Grazia Toderi hanno già collaborato insieme nel 2021
Stasera, all’ora del tramonto rosso cui assistiamo in questi giorni, due nuove torri saranno osservabili nel centro storico della città, a pochi passi dalla Garisenda e della Asinelli. Con basi a forma di stelle, le due strutture sono l’opera di Gilberto Zorio, artista piemontese, uno dei principali esponenti dell’Arte Povera, e da oggi si possono scoprire nello spazio centrale dell’Oratorio di San Filippo Neri, in via Manzoni 5. Col favore del buio, dunque, dalle 17 alle 20, i visitatori potranno ammirare le due Torri Stella e le tre proiezioni di immagini e luci dell’artista Grazia Toderi, fra le artiste premiate con in Leone d’oro a Venezia nel 1999. Dentro la sala scura, il pubblico si immerge in un’atmosfera fantasmagorica, che è accentuata da un "suono di aria", come lo definisce Toderi, rumore spezzato a volte di deflagrazioni.
L’installazione, intitolata ‘Torri : Terra’, sostenuta dalla fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e a cura di Cristina Francucci, direttrice dell’Accademia dei Belli Arti, è stata realizzata nell’ambito di Art City e Arte Fiera. "È un vero omaggio a Bologna – ha sorriso Francucci –. Negli anni, Toderi e Zorio hanno sviluppato un legame particolare con la nostra città e queste due torri, che si incontrano, si incrociano e si rafforzano l’una con l’altra, simbolizzano l’idea che si fanno di Bologna".
Toderi, che ha seguito i suoi studi artistici in città, e Gilberto Zorio, che qui ha effettuato il suo servizio militare, parlano di "due torri che si tengono per mano come se danzassero insieme e che si muovessero nella stanza grazie ai giochi di luci". È la seconda volta – ricordano – che collaborano insieme. "Nel 2021, avevamo presentato una mostra nella Chiesa del Gesù della città di Vigone, costruita nel 1644 – ha raccontato Toderi –. Oggi ci ritroviamo di nuovo in un luogo con una storia importante nel quello abbiamo dovuto elaborare la nostra esposizione". Per questa nuova opera comune, realizzata con centinaia di blocchi bianchi di muratura sovrapposti, hanno lavorato in "maniera molto organica, semplice e fluida" ha affermato Zorio, che ha anche specificato che non è stato "un lavoro preparato in studio, ma è un progetto pensato in relazione allo spazio definito".
Per accompagnare l’installazione ’Torri : Terra’, che sarà visibile fino al 9 febbraio, ci sono anche i testi dello storico dell’arte Gianfranco Maraniello, che comporranno il catalogo del progetto. "Si tratta – spiega Maraniello –, di una stupefacente cosmologia nella corrispondenza di orbite che tengono in equilibrio la contingenza dell’umano e l’aspirazione a un esaltante infinito".
Arthur Duquesne