Sale operatorie chiuse all’ospedale Costa di Porretta. Nella giornata di ieri e in quella di oggi nel presidio montano non è stato possibile svolgere l’attività chirurgica per un guasto ai gruppi elettrogeni di supporto. Nella notte del 26 novembre il sistema di sicurezza ha segnalato un’anomalia nella strumentazione che entra in funzione quando viene a mancare la normale alimentazione elettrica.
A quel punto, a scopo precauzionale l’Ausl ha ritenuto di stoppare qualsiasi intervento per evitare che un eventuale blackout non fosse adeguatamente coperto dagli apparecchi che assicurano la continuità energetica anche in situazioni di emergenza. E’ entrato quindi in azione il protocollo previsto in questi casi, con le urgenze che sono dirottate all’Ospedale Maggiore di Bologna, mentre le operazioni di routine vengono riprogrammate. Per la cronaca, fino al tardo pomeriggio di ieri nessun paziente è stato trasportato da Porretta alla città, mentre gli interventi in agenda saranno differiti alla prossima settimana. I tecnici hanno celermente risolto la questione, ma si sono presi anche la giornata di oggi per collaudare il sistema in modo tale da evitare brutte sorprese o nuovi stop in tempi brevi e da domani si dovrebbe tornare alla normalità. Questa chiusura è stata una precauzione necessaria vista l’attività intensa svolta dall’ospedale porrettano che mette i propri spazi a disposizione di tutta l’area metropolitana di Bologna per cercare di accorciare le liste d’attesa. La sospensione precauzionale ha riguardato solo le attività della sala operatoria, mentre gli altri reparti del presidio hanno funzionato regolarmente senza subire limitazioni o registrare trasferimenti.
"Le decisioni legate alla sicurezza non si discutono – spiega la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti – ed è un bene che si sia evitato di mettere in pericolo i cittadini. Constatiamo, però, una mancanza di reciprocità che ci lascia perplessi. Mentre questo ospedale svolge un servizio importante per tutto il territorio metropolitano, non c’è nessun tipo di reciprocità per cui qui i servizi non arrivano. Penso alle tante promesse che in questi anni sono state disattese, come il ripristino del punto nascite, anche solo come sezione staccata del Maggiore. Su questi impegni presi e non mantenuti non ci stancheremo di sollecitare la nuova giunta regionale".
Massimo Selleri