Disagi lungo la strada provinciale 68 Val d’Aneva. Nei 13 chilometri che collegano Vergato a Castel D’Aiano in due punti, a causa del dissesto idrogeologico, sono stati introdotti pesanti limiti. Al Km 6+450, a circa un chilometro dalla chiesa di Santa Maria di Labante, una frana successiva alle piogge di novembre 2024 ha eroso parte della carreggiata, rendendo indispensabile l’installazione di un semaforo per il senso unico alternato. Nello stesso tratto è stata inoltre ridotta la velocità massima a 30 chilometri orari e vietato il transito ai mezzi pesanti, compresi quelli destinati al trasporto pubblico. Le stesse limitazioni, ma senza semaforo, sono in vigore al km 12, sempre sul territorio di Castel d’Aiano. Questo secondo dissesto, di dimensioni più limitate, risale al maltempo del maggio 2023.
Palpabile la preoccupazione dei cittadini. "Se il problema non viene risolto in modo strutturale – racconta Guido Venturi, membro della consulta di Labante – va a finire che la frana si porta via tutta la strada. In quel caso per raggiungere Vergato, la stazione ferroviaria più vicina, i residenti sarebbero costretti a passare da Cereglio". A dicembre la consulta aveva scritto alle istituzioni per sollecitare l’avvio del cantiere. Franca e poco consolante la risposta della Città metropolitana: i fondi annuali - scrivono i servizi tecnici - sono circa un quarto di quelli necessari alla manutenzione delle strade provinciali. Nello stesso testo si legge che la situazione costringe "a modificare le priorità, rinviando lavori importanti e finanziati al fine di riaprire al traffico alcune strade interrotte, cercando allo stesso tempo di non compromettere la transitabilità delle arterie ancora percorribili ma critiche, come la SP68". Per ora sulla Vergato-Castel d’Aiano è previsto solo un intervento limitato, finalizzato a rimuovere i detriti e a evitare nuovi smottamenti. "L’amministrazione è preoccupata – fa sapere Rossella Chiari, sindaca di Castel d’Aiano – per una situazione di disagio e pericolo che si protrae da mesi. Abbiamo sollecitato più volte la Città metropolitana e ci è stato garantito che le prime opere partiranno a giorni. Contestualmente dovrebbero essere svolti anche i rilievi geologici per valutare il da farsi".
Fabio Marchioni