
Piazza Maggiore si è riempita: a centinaia per chiedere interventi contro la violenza
Ancora due donne uccise. Da Nord a Sud, l’Italia si mobilita. I collettivi transfemministi, guidati da NonUnaDiMeno, stanno riempiendo le piazze delle principali città. Bologna non si tira indietro: l’associazione ha organizzato una fiaccolata in piazza Maggiore per commemorare le ultime due vittime di femminicidio: Sara Campanella e Ilaria Sula, entrambe accoltellate. Sara, ventiduenne di Messina, è stata colpita alla gola da un compagno di corso. Ilaria, scomparsa lo scorso 25 marzo, il cui corpo è stato ritrovato ieri in una zona boschiva, chiuso in una valigia. A ucciderla il suo ex fidanzato, Mark Antony Samson.
Alle 19,30 in piazza ci sono quasi un centinaio di persone. Poco dopo, la folla aumenta: tante le donne, tutte unite nei cori di NonUnaDiMeno. Al centro della piazza uno striscione recita: "Zitteə mai, siamo marea". È una piazza carica di rabbia, che pretende giustizia, che è stanca della violenza che ogni giorno colpisce le donne, ma anche persone con disabilità, la comunità Lgbtqia+ e le migranti. L’evento è stato messo in piedi in fretta, il microfono arriva da un artista di strada.
A prendere la parola è una delle organizzatrici del sit-in: "Siamo qui perché ci siamo svegliate indignate per ciò che sta accadendo. Organizzare un sit-in in così poco tempo è una sfida, ma il nostro intento è chiaro: lasciare un microfono aperto per condividere rabbia e dolore. Non possiamo più restare in silenzio. Due femminicidi in meno di un giorno non sono un caso. Non si tratta di episodi isolati o di raptus: è violenza di genere, è patriarcato. E mentre contiamo le vittime e chiediamo sicurezza, c’è chi cerca di spostare il discorso altrove. In città stanno comparendo manifesti contro la violenza maschile, un modo per negare il patriarcato. Ma a morire, a essere stuprate, siamo sempre noi."
Queste parole risuonano tra la folla, che chiede a gran voce un’educazione all’affettività e al consenso. La fiaccolata si è trasformata poi in corteo per le vie del centro: da strada Maggiore, piazza Aldrovandi, via Petroni per arrivare fino a piazza Verdi. E ribadire che non resteranno in silenzio.
Mirko Di Meo