Due grosse bombe ritrovate nell’ultima settimana e Casalecchio deve fare nuovamente i conti con la programmazione di un altro ‘bomba day’. La notizia del ritrovamento di un primo grosso ordigno risalente alla seconda guerra mondiale l’aveva data tre giorni fa in consiglio comunale il sindaco Bosso. Ma già il giorno dopo a poca distanza dalla bomba da 500 libbre, quasi due quintali e mezzo, gli stessi tecnici del cantiere Anas incaricati dei lavori di costruzione della Nuova Porrettana, hanno scovato una bomba gemella: stessa stazza e stessa condizione di pericolo potenziale.
La posizione esatta non è stata resa nota per comprensibili ragioni di sicurezza, ma la procedura attivata è stata la medesima. Siamo nel tratto di nuova costruzione in tracciato prossimo alla ferrovia tra via Ronzani e via Allende. Ed è qui che la benna della macchina operatrice la settimana scorsa ha urtato un primo ordigno inesploso di dimensione ragguardevole, si parla di oltre un metro di lunghezza, emerso nel terreno a poche decine di centimetri dalla superficie. La ruspa si è bloccata sul posto. Immediato l’arresto dei lavori e la segnalazione alle forze dell’ordine.
Dopo i carabinieri, sul luogo del ritrovamento sono arrivati gli artificieri del Genio militare che hanno esaminato la bomba inesplosa, che sta in un’area dove non fu possibile, spiegano le autorità, svolgere in maniera completa la bonifica bellica preventiva all’avvio del cantiere. Con tutte le precauzioni necessarie si è poi approfondita la ricerca estesa nelle zone limitrofe e si è arrivati alla scoperta del secondo ordigno. Così, dopo il ‘bomba day’ dello scorso ottobre quando gli artificieri in tre ore disinnescarono tre ordigni, ritrovati nel raggio di alcune centinaia di metri tra il ponte sul Reno e il quartiere Faianello, Casalecchio si trova ora a fare i conti con la programmazione di un’altra complessa operazione di bonifica bellica. Un ennesimo colpo di coda dell’ultimo conflitto mondiale, nel corso del quale la cittadina sul Reno era stata oggetto tra 1944 e 1945 di una raffica di pesantissimi bombardamenti.
A distanza di 78 anni i cantieri di trasformazione del territorio continuano a restituire questi pericolosi ordigni che saranno da neutralizzare in data ancora da definire, con lo sgombero stimato sommariamente in quasi 3mila residenti.
Gabriele Mignardi