Aggrediti due agenti venerdì nel carcere della Dozza. Ne parla Francesco Borrelli, vicesegretario regionale del Sappe. Un detenuto di origine tunisina avrebbe scaraventato a terra un poliziotto, per poi afferrare un estintore e puntarlo contro di lui, per fortuna senza lanciarlo. Nel frattempo un altro detenuto avrebbe estratto un coltellino rudimentale per cercare di ferire un altro agente, senza che quest’ultimo riportasse conseguenze gravi. Da quanto riportano Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso, dal Sappe, tutto pare avvenuto per futili motivi: "I due pretendevano risposte immediate a richieste che in quel momento non era possibile esaudire. Ormai, purtroppo, assistiamo quotidianamente a gesti di intolleranza e violenza da parte di detenuti che pensano di poter fare ciò che vogliono, ritenendo che la polizia penitenziaria sia a loro esclusivo servizio". E ancora: "È giunto il tempo di ripristinare le regole – dicono – inviando questi soggetti in strutture in cui scontare la pena in regime chiuso, almeno finché non imparano le regole della civile convivenza. Da tempo proponiamo di dividere gli istituti in tre tipologie: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, per destinare i detenuti in relazione alla loro pericolosità, ma a oggi nessun riscontro è pervenuto". I due poliziotti aggrediti, dopo le cure del caso, sono stati dimessi con una prognosi di cinque giorni.
c. c.