Ducati Motor farà richiesta di intervento per maggio e giugno, per circa 600 lavoratori di produzione, della cassa integrazione Covid, che verrà utilizzata se necessaria a giornate per governare eventuali fermi produttivi: è questo il centro dell’accordo sottoscritto da Fim-Fiom-Uilm, insieme alla Rsu aziendale, che prevede, come spiega la Fiom, che nelle giornate di fermo produttivo, oltre al pagamento dell’indennità di cassa integrazione, ai lavoratori coinvolti sarà riconosciuta un’integrazione salariale di 15 euro giornalieri.
Una parte dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato dopo il 23 marzo scorso, circa 300, sono però esclusi dalla copertura della cassa Covid: per questo è stato concordato un meccanismo di copertura salariale, a carico di Ducati Motor, garantendo il pagamento di una quota pari all’indennità della cassa integrazione, oltre all’integrazione salariale di 15 euro. La proposta prevede inoltre la proroga fino al 30 giugno per tutti i contratti in scadenza a fine maggio e la possibilità, se ci saranno le condizioni produttive, di recuperare - prolungando la durata del contratto a termine - in modo volontario le eventuali giornate di fermo produttivo dovute alla mancanza di materiale.
L’emergenza Covid sta mettendo in difficoltà, rileva la Fiom, la catena della fornitura del settore automotive e del motociclo ed in particolare la fornitura rivolta a Ducati Motor Holding, che ha imposto già ad aprile la necessità di prevedere fermi produttivi con l’utilizzo di meccanismi di flessibilità negativa. Peraltro, sottolinea il sindacato, il 2021 si sta rivelando molto positivo per i volumi di ordini delle due ruote della Ducati: ne è testimonianza la necessità di assumere ulteriori 300 contratti determinati nel periodo di alta stagione, che vanno ad aggiungersi ai 300 che ogni anno Ducati assume per fare fronte al picco produttivo di inizio anno, che nel 2021 è ulteriormente aumentato di circa 6.000 moto rispetto al budget dello stesso anno. "Tant’è che nei mesi scorsi in Ducati – prosegue la Fiom –, è stato sottoscritto un accordo sindacale che oltre a stabilire l’ingresso complessivo di circa 600 lavoratori con contratto a termine nelle aree produttive, ha previsto un percorso di stabilizzazione di 80 dipendenti ed è stato attivato un confronto continuo di monitoraggio sia sui volumi produttivi che su eventuali ulteriori risvolti occupazionali nel corso del 2021".