Bologna, 15 novembre 2021 - Duecento arresti, ottocento denunce e quasi trecento chili di droga sequestrati. E poi operazioni come Drivers, Bazar e Villa Inferno, per recidere alla radice la mala pianta dello spaccio e far venire allo scoperto un volto nascosto e allarmante di Bologna e della sua provincia, fatto di dipendenza e degrado. Per questo, nella lotta alla droga, il lavoro dei carabinieri del comando provinciale, come sottolinea il comandante, colonnello Rodolfo Santovito, "è frontale, corale e costante".
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Colonnello Santovito, gli arresti e le operazioni portate a termine (o in itinere) dell’Arma nel solo 2021 dimostrano come lo spaccio (e il consumo) di droga siano trasversali e capillarmente diffusi... "L’attenzione dell’Arma su questo fronte è massima in tutti i territori della città metropolitana, perché non si tratta di un problema del solo capoluogo, ma diffuso in tutta la provincia, come dimostrato anche con l’operazione ‘Drivers’ partita da San Giovanni in Persiceto. Grazie alla presenza capillare dei carabinieri su tutto il territorio con circa 80 presidi, tra comandi di compagnia, nuclei operativi e radiomobili, tenenze e stazioni, e alle segnalazioni costanti da parte dei cittadini, l’Arma bolognese è stata in grado di ottenere importanti risultati in termini di contrasto allo spaccio, arrivati sia attraverso l’attività di controllo del territorio, sia a seguito di un importante lavoro di indagine. Da gennaio ad oggi, solo per fare un esempio, l’Arma bolognese ha sequestrato 64 chili di coca, 207 di marijuana e 39 di hashish". In undici mesi avete individuato oltre mille spacciatori, il 20 per cento dei quali è finito in arresto. C’è più richiesta di droga in giro o c’è più attenzione al problema? "Il maggiore sforzo dei militari concentrato su questa ‘fetta’ di criminalità ha permesso di far emergere, in maniera ancora più evidente, la portata di un problema in qualche modo già esistente, già diffuso ‘sotto traccia’. E sul quale concentriamo grande attenzione, perché la droga è un’acceleratore di criminalità, da cui si generano reati della più svariata natura e degrado".
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I numeri degli arresti e denunce del 2021 dimostrano anche come, tra Bologna e provincia, siamo di fronte a un problema di diffuso spaccio al dettaglio. "Su mille spacciatori intercettati dai carabinieri la maggior parte è stata denunciata: questo vuol dire che siamo di fronte a cessioni di quantità limitata, un problema di microcriminalità che è però presente e come tale non viene assolutamente sottovalutato, come dimostrano i nostri numeri. Che parlano anche di una proporzionalità tra arrestati di italiani e stranieri, quasi esclusivamente maggiorenni". Agli albori dell’indagine Villa Inferno c’è la denuncia di una mamma. Quanto è impotante la collaborazione dei cittadini nella lotta alla droga? "È fondamentale, come in tutto il resto del nostro lavoro. L’ascolto delle esigenze della cittadinanza è alla base del nostro impegno. Quella rete, che vede con noi cittadini e istituzioni, è necessaria per sviluppare attività d’indagine e preventive, per rispondere alle richieste del territorio. È la gente l’input per partire. I carabinieri sono felici quando vengono fermati dai cittadini per strada; su questo rapporto biunivoco si è formata la nostra storia".