Sasso Marconi (Bologna), 8 luglio 2023 – Uno è ritenuto responsabile di un giro di spaccio; l’altro di aver minacciato i clienti per convincerli a ritrattare quanto dichiarato ai carabinieri. Due bolognesi, un 19enne e un 52enne, disoccupati e con precedenti per reati contro la persona, sono finiti ai domiciliari al termine di una indagine durata alcuni mesi.
Tutto ha avuto inizio la notte del 14 novembre scorso, durante un intervento dei carabinieri in un centro sociale di Sasso Marconi, dove sono stati identificati dei giovani che facevano uso di hashish, tra cui il 19enne, oggi destinatario della misura cautelare.
Nella circostanza, dei 25 grammi di droga sequestrata, la maggior parte è stata trovata nella disponibilità del giovane bolognese che l’aveva nascosta negli slip, non tanto per consumarla, ma per venderla ai suoi coetanei del centro sociale.
Durante le indagini dei carabinieri, sono state eseguite delle perquisizioni nei confronti di altri soggetti che hanno permesso di raccogliere elementi probatori utili per l’incriminazione di quattro persone: il 19enne e il 52enne, destinatari della misura cautelare, una ragazza di 19 anni incensurata e un altro ragazzo di anni 25 con precedenti di polizia. La ragazza 19enne e il ragazzo 25enne risultano oggi indagati a piede libero.
A parte il 52enne, gli altri tre dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Il 19enne inoltre, è indagato unitamente al 52enne arrestato, per violenza o minaccia per costringere a commettere un reato.
Dall’analisi dei contenuti dei telefoni, sono emerse conversazioni e file multimediali riconducibili al traffico di droga tra gli spacciatori e i clienti che utilizzavano le applicazioni di messaggistica telefonica con la modalità “autodistruzione” per evitare la divulgazione delle informazioni legate alla vendita e all’acquisto della sostanza stupefacente.
Inoltre i carabinieri hanno rilevato che i clienti che avevano sentito nella vicenda erano stati minacciati al fine di ritrattare quello che avevano dichiarato in caserma. Minacce del tipo: “Vengo davanti ai tuoi, ti sparo a te e al cane, non ho paura di spararti”, “Noi non ci sporchiamo le mani, chiamiamo quelli sopra di noi e ti facciamo bruciare il palazzo”. Per intimidire chi aveva ‘parlato’ con i carabinieri, le minacce facevano leva sui trascorsi criminali del 52enne, che ha numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona, tra cui due tentati omicidi, numerose lesioni personali gravi e diverse estorsioni.