
Bologna, 4 luglio 2024 – Quattordici misure cautelari, nove delle quali in carcere, carico di un sodalizio, con ai vertici un cittadino albanese di 40 anni, che muoveva in città chili di cocaina da destinare alla piazza bolognese.
A decapitare il sistema, i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Bologna Centro, guidati dal tenente Guido Rosati. Che, in due anni di indagini, hanno ricostruito meccanismi e gerarchie all’interno del gruppo che si occupava della vendita all’ingrosso della sostanza, fatta arrivare in città dall’Albania.

In due anni, da quanto hanno potuto ricostruire i militari dell’Arma, sono stati movimentati su Bologna 70 chili di coca, per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Cifra che è stata “recuperata” attraverso il sequestro preventivo di 4 appartamenti in uso al sodalizio. L’indagine, coordinata dalla Dda della Procura con il pm Roberto Ceroni, ha permesso anche di smascherare un giro di prostituzione, gestito sempre da membri del sodalizio.
Le indagini sono state avviate tre anni fa dai carabinieri della Compagnia di Bologna centro nei confronti di soggetti operanti a Bologna e quasi tutti incensurati. Durante l’operazione scattata questa notte, sono state eseguite anche misure patrimoniali reali, nello specifico si tratta dell’applicazione di decreti di sequestro preventivo di sette auto, quattro immobili e 11 rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro ritenuti provento dell’attività di spaccio.
Lepore: “Grazie alle forze dell’ordine”
“Ringrazio i carabinieri di Bologna e la Dda per questa nuova operazione – il commento del sindaco Matteo Lepore – che ha portato a sgominare un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Gli arresti e i sequestri di oggi evidenziano, ancora una volta, l’impegno e la determinazione di magistratura e forze dell’ordine nel contrastare la criminalità nel nostro territorio.“