NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Dozza, notte di caos. Danno fuoco alla cella: detenuto ustionato e agenti intossicati

I due trentenni marocchini si lamentavano perché non avevano sigarette. L’appello del sindacato di penitenziaria Fns Cisl:. "Escalation insostenibile, si è rischiata una rivolta al Giudiziario".

Dozza, notte di caos. Danno fuoco alla cella: detenuto ustionato e agenti intossicati

Dozza, notte di caos. Danno fuoco alla cella: detenuto ustionato e agenti intossicati

Bologna, 10 gennaio 2024 – Un detenuto ustionato, ricoverato al Bufalini di Cesena. Un altro intossicato. E almeno quattro poliziotti della penitenziaria che hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso per aver inalato il fumo. È stata una serata da dimenticare, quella di lunedì, per la popolazione penitenziaria e gli operatori della Dozza. La riassume il sindacato di penitenziaria Fns Cisl, che parla di "situazione che rischiava di degenerare in una rivolta e che è stata contenuta soltanto dalla professionalità degli agenti, che hanno rischiato in prima persona pur di evitare il peggio".

Tutto è iniziato intorno alle 20,30, quando due detenuti del terzo piano del padiglione Giudiziario hanno iniziato a protestare, chiedendo agli agenti di procurare loro delle cartine per tabacco. Una richiesta impossibile da soddisfare a quell’ora. Così i due, molto alterati, non vedendo accolte le loro rimostranze, hanno dato fuoco prima alle lenzuola della cella, poi anche al materasso. Benché entrambi ignifughi, hanno comunque sprigionato un fumo nero che in breve ha avvolto tutto il piano. In più, alcune scintille avevano attaccato le suppellettili della stanza, che hanno preso fuoco.

Subito i poliziotti in servizio sono corsi al piano, per tentare di domare il rogo e mettere in sicurezza i detenuti. Una cinquantina sono stati fatti scendere ai passeggi, "in un contesto di tensione crescente, legato ai disagi causati dal fumo e anche allo scontento dovuto a questo tipo di azioni, legate a soggetti fortemente problematici", come spiega ancora la Fns Cisl. Intanto, due agenti si erano precipitati nella stanza detentiva in fiamme, per spegnere il fuoco e tirare fuori i due occupanti, due marocchini sulla trentina.

Uno di loro si era barricato nel bagno e solo la prontezza del poliziotto ha permesso di tirarlo fuori da quella che, con qualche minuto in più, sarebbe potuta diventare la sua tomba di fumo e fiamme. L’uomo, con ustioni molto gravi alla schiena, una volta portato fuori dalla stanza è stato affidato alle cure dei sanitari del 118. Che, viste le sue condizioni, ne hanno disposto il trasferimento a Cesena, nel Centro grandi ustionati. Anche il suo compagno è stato accompagnato in ospedale, per un’intossicazione. I poliziotti hanno poi spento gli ultimi focolai e la situazione, con grande fatica, è tornata alla normalità. Anche quattro agenti, al termine dell’emergenza, sono andati in ospedale, per le conseguenze dell’inalazione del fumo acre.

"È stata una nottata veramente difficile – spiegano i sindacalisti della Cisl –, espressione di una situazione di disagio che ormai da troppo tempo è radicata alla Dozza, a causa del sovraffolamento, con sezioni ancora chiuse per lavori, e della presenza, tra la popolazione penitenziaria, di troppi soggetti con disagi psichiatrici e dipendenze da sostanze". Una situazione particolarmente grave proprio nel padiglione dove l’altra sera è stato appiccato l’incendio, il Giudiziario. Lo stesso da cui, nel marzo 2020, partì la violenta rivolta dei detenuti.