Bologna, 31 dicembre 2024 – "La gestione dei detenuti, all'interno del carcere bolognese della Dozza, è diventata ormai insostenibile per il personale di polizia penitenziaria, primo baluardo a difesa della legalità e della sicurezza nelle carceri e non solo". Lo dice Francesco Borrelli, vice segretario regionale del Sappe, denunciando gli ultimi episodi di aggressione ai danni di agenti avvenuti tra le mura della casa circondariale bolognese. "Un collega – spiega –, il 24 dicembre, ha rischiato di essere bruciato dal lancio di olio bollente fatto da un detenuto nei suoi confronti. Un altro agente ha subito un'aggressione ed è stato refertato in ospedale con 5 giorni di prognosi. Altri due agenti sono dovuti andare in pronto soccorso, perché un detenuto gli ha lanciato del liquido negli occhi. In uno degli episodi citati l'agente non è stato neanche accompagnato in ospedale, perché non c'era disponibilità di mezzi e personale ed è andato da solo. Un ispettore è stato minacciato da uno di questi detenuti, che ha affermato che gli avrebbe tagliato la faccia. Nonostante la relazione dell'ispettore, il detenuto è sempre nello stesso posto". "Questi sono solo alcuni degli episodi successi di recente, ai quali si aggiungono quotidianamente calci, insulti e sputi. Ci chiediamo e chiediamo a chi rappresenta l'Amministrazione cosa deve succedere – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – prima che vengano assunti provvedimenti adeguati, come l'immediato trasferimento di questi detenuti violenti in altre strutture, dove dovrebbero scontare la pena in regime detentivo chiuso e l'applicazione di sanzioni severe. Agli stessi chiediamo che vengano applicate le restrizioni previste dall'art 14 bis dell'ordinamento penitenziario".
CronacaDozza, la denuncia del Sappe: “Agenti picchiati ogni giorno”