REDAZIONE BOLOGNA

Dopo sette anni parte il restauro della chiesa di Montepastore

Dopo sette anni parte il restauro della chiesa di Montepastore

Entro l’anno la chiesa di Montepastore sarà nuovamente agibile. Una buona notizia per la bella località montana di Monte San Pietro, più di 850 abitanti, un profilo medievale, trattorie, ristoranti e agriturismi ben noti fra i buongustai, e un campanile già ‘pendente’ che da una trentina d’anni mostrava una preoccupante tendenza ad inclinarsi ulteriormente. Tanto che dopo le prime chiusure al culto e a provvisorie riaperture costantemente monitorate, sette anni fa si è arrivati alla chiusura totale e al montaggio di una serie di puntelli metallici che dovevano servire ad evitare un temuto peggioramento della situazione. E si capisce bene quindi il sollievo col quale alcuni giorni fa l’impresa incaricata dei lavori di restauro, risanamento e consolidamento ha montato i ponteggi e il cartello di cantiere che segnala l’avvio dell’opera e il termine fissato al 15 settembre 2023.

Soddisfatto anche il ‘parroco-recordman’: così il cardinal Zuppi ha presentato don Eugenio Guzzinati (nella foto) in una recente iniziativa sociale presso la parrocchia di Vedegheto. Don Eugenio infatti è titolare o responsabile di sette parrocchie (Tolè, Montepastore, San Prospero, Vedegheto, Montasico, Rodiano-Prunarolo e Rocca di Roffeno-Casigno) e custode di 12 chiese. Alcuni anni fa ha portato a termine il restauro della bella parrocchia di Tolè, ed ora guarda con speranza al salvataggio di questa chiesa d’origine antichissima, che è punto di riferimento di tutta la comunità, per la vita religiosa, per le iniziative educative, solidali e le feste di paese.

"Sono grato prima di tutto al cardinal Zuppi che ci ha tenuto tanto a renderla di nuovo agibile e fruibile per la messa e il culto. La curia di Bologna finanzia il tutto con uno stanziamento di 240mila euro. Sono i lavori essenziali. In realtà per fare tutto bene con le opere di finitura esterna, il ripasso del tetto di chiesa e canonica, riprese di intonaci e senza interventi interni mancherebbero un po’ più di 50mila euro. Per questi dovremmo provvedere noi, conto molto sul sostegno dei parrocchiani, che sono certo non mancherà", dice il parroco. Ottimista anche la sindaca Cinti che a suo tempo perorò il pieno recupero "di questo punto di riferimento per tutta la comunità. E non mancherò neppure alle iniziative di raccolta fondi", promette. Gabriele Mignardi