Esercizio arbitrario delle proprie ragioni e violazione di domicilio. Per aver eseguito in ‘autonomia’ lo sfratto di una sua dipendente, entrando arbitrariamente nella sua abitazione, cambiando la serratura e di fatto proibendole di tornare a prendere i suoi effetti personali. Nella lista, già piuttosto nutrita, dei reati di cui deve rispondere, difeso dall’avvocato Matteo Murgo, Omar Mohamed, il ‘poliedrico’ imprenditore trentanovenne calabrese arrestato dalla Guardia di Finanza mercoledì, figurano anche queste condotte. Denunciate, ancora una volta, dalla giovane dipendente che aveva già segnalato gli atteggiamenti vessatori posti in essere, sul lavoro, da Mohamed, titolare di ‘Crudo’ in via San Mamolo, dove la ragazza era assunta. Un episodio che rappresenta l’epilogo di un anno di violenze psicologiche e prepotenze, che, come raccontava la giovane in denuncia (riportata nell’ordinanza del gip Domenico Truppa), le avevano causato "forte ansia e stress", fino a farla stare male fisicamente.
Un contesto di vessazioni, a cui si era anche aggiunto il problema della casa: infatti la giovane, che era in cerca di un’abitazione in affitto, aveva accettato, per due volte, di andare a stare in una delle case gestite, di fatto, da Mohamed. Due esperienze finite malissimo: la prima volta la ragazza era stata cacciata, di punto in bianco, da un appartamento di via Alessandrini, ritrovandosi a dormire in auto. La seconda, invece, non aveva fatto neppure in tempo a riprendere le proprie cose. Stando a quanto denunciato, infatti, la sera del 26 dicembre del 2022, mentre la giovane tornava a Bologna dopo essere stata dalla famiglia, aveva ricevuto un messaggio da Mohamed: "Sono qui in casa, ti metto i tuoi vestiti nelle buste o hai tu dei tuoi bagagli, perché stasera ho ospiti che devono dormire qui". La ragazza, che era assieme al fidanzato, aveva allora chiamato la polizia e gli agenti avevano trovato Mohamed in via Mascarella. Lei, appena arrivata, con le sue chiavi non era riuscita ad aprire, perché l’indagato aveva cambiato la serratura. Assistita dai poliziotti, aveva convinto l’indagato a farla entrare per prendere qualche vestito, ma il resto delle sue cose era rimasto dentro e la coppia aveva dormito in albergo. Non solo. Stando a quanto ricostruito, nei giorni successivi lui avrebbe impedito l’accesso nell’appartamento e avrebbe trattenuto un set di coltelli della ragazza come ‘cauzione’ perché lei lasciasse la casa.