PAOLO ROSATO
Cronaca

Dopo Fico, un nuovo inizio. Inaugura Grand Tour Italia

Si alza il sipario del parco agrolimentare, che da oggi è aperto ai visitatori. Cambia la formula: per ogni regione c’è un ristorante tipico e un’area dedicata

A destra Oscar Farinetti , a sinistra Pietro Bagnasco

A destra Oscar Farinetti , a sinistra Pietro Bagnasco

Bologna, 5 settembre 2024 – S’alzerà oggi il sipario su Grand Tour Italia, il ‘remake’ di Fico, il parco agroalimentare che è stato un flop e che ha avuto bisogno di una robusta ripensata. A farne una "questione d’onore" in questo senso, le parole sono le sue, è stato chi Fico l’aveva disegnato e lanciato, Oscar Farinetti, che ha ripianato i debiti e l’ha reso un’esperienza "verticale" sotto la guida del fidato Piero Bagnasco. Stamattina l’inaugurazione sarà "laica", senza grossi vip ma con l’arrivo di alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, come il sindaco Matteo Lepore. Durante le prime due settimane, da oggi al 15 settembre, i corsi e le esperienze – che saranno le uniche due cose a pagamento, l’ingresso e il parcheggio non si pagano – saranno gratuiti. Solo oggi verranno offerti una rosetta con la mortadella e un bicchiere di lambrusco a 5 euro. Si parte alle 11, si chiude alle 23, Grand Tour Italia – tra i partner Slow Food Italia, la scuola Holden di Torino e Coldiretti – è aperto da giovedì a domenica.

Ma come cambia la formula? Sono spariti gli animali all’ingresso, soppiantati dai cartelli dei 60 patrimoni Unesco del Belpaese. È sparito pure il grande supermarket che chiudeva il parco, sostituito da un’immensa pista di go-kart. E appena dentro, sulla sinistra, il saluto d’accoglienza arriva da una libreria dei grandi classici. Poi c’è il vero cuore del restyling: il viaggio in Italia, pensando a Goethe. Basta filiera animale, arriva la biodiversità declinata in tutte le sale. Ventitré i porticati (elemento architettonico che celebra Bologna) lungo il percorso, uno per ogni regione segnalata a caratteri cubitali, più tre locali bonus, ogni area ha all’interno un ristorante tipico. Per l’Emilia-Romagna e per la Trattoria Bolognese lo chef è Bettini di Amerigo, a Savigno. Tra le aggiunte rispetto al passato anche un parco avventura, un campetto di mini-golf e in futuro anche una palestra e quattro campi da beach volley, nel 2026 nascerà lo stadio temporaneo del Bologna collegato a Grand Tour Italia con un ristorante vip. L’obiettivo è di fare in un anno 1 milione mezzo di visitatori, per il fatturato l’ipotesi è quella di 30 milioni di euro nel 2025. "Sarà più piccolo e più umano, deve essere più comprensibile rispetto al passato. Ci aspettiamo la ‘Grande Bologna’, ma il target a cui tengo di più è quello dei i turisti internazionali, vogliamo creare un format definitivo da esportare all’estero".