MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Donini (Pd): potenziare la sanità: "Assistenza territoriale? Il futuro"

L’assessore in corsa per il consiglio regionale: "Medicina di gruppo da promuovere. Difendiamo il pubblico"

Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità, ora candidato al consiglio regionale dell’Emilia-Romagna

Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità, ora candidato al consiglio regionale dell’Emilia-Romagna

"Riorganizzare la medicina del territorio, favorendo la medicina di gruppo ad accesso diretto da parte dei cittadini". Ma soprattutto "non abbassare la guardia nel richiedere al governo di assumersi la responsabilità di non abbandonare il sistema sanitario nazionale e regionale". Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità, candidato al consiglio dell’Emilia-Romagna, stila i punti su cui, in caso di elezione, dovrà concentrarsi.

Donini, che intende per non abbassare la guardia?

"È noto a tutti che il sistema sanitario è sottofinanziato e sappiamo bene che i bisogni dei cittadini crescono di pari passo con l’aumento dell’aspettativa di vita. Quindi è necessario chiedere al governo di non abbandonare il sistema nazionale così come quello regionale".

Di cosa c’è bisogno?

"Dobbiamo ricomporre questo differenziale prima che la sanità pubblica perda il suo valore universalistico. Sono poche le Regioni che hanno ancora questa carratteristica, tra cui . Tra queste c’è l’Emilia-Romagna".

Quali sono le proposte del suo programma?

"Riorganizzare la medicina del territorio, tra i professionisti di medicina generale e le Case di comunità, favorendo anche la medicina di gruppo ad accesso diretto da parte del cittadino. Che non vuole essere ricevuto solo su appuntamento, ma desidera poter contare, nella stessa sede, su più professionisti che possano lavorare insieme".

Poi?

"Vogliamo potenziare le reti cardiologiche, per gestire in maniera vincente queste patologie, e le reti oncologiche, per fare in modo che il cancro possa sempre più diventare una malattia cronica con cui si può convivere. In programma c’è un piano per la prevenzione nelle scuole, che comprenda, al fianco dell’educazione fisica, un progetto di educazione sanitaria. E ovviamente la difesa della sanità pubblica con l’obiettivo di aumentare la remunerazione dei medici e degli infermieri, a cui si aggiunge la riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche diagnostiche e gli interventi chirurgici di bassa complessità".

Su questo, la scorsa Presidenza cos’ha fatto?

"Sono stanziati 50 milioni di euro per aumentare, tra la fine del 2024 e il 2025, su base regionale gli slot degli esami: 800 mila per quelli diagnostici e altrettante per le visite specialistiche. I cittadini devono essere presi in carico, fissando l’appuntamento entro la data di scadenza della richiesta".

Su Bologna cosa dice?

"È l’hub regionale a livello oncologico, ortopedico, neurochirurgico e nel trauma center. Ha la capacità di rispondere meglio di 5 anni fa: abbiamo raggiunto alti livelli di guarigione (65% per gli uomini e 69% per le donne) rispetto ai tumori e attivato un’ampia rete nel cardiovascolare, con strumenti tecnologici innovativi. È tra le realtà in Italia con maggior potenzialità di assistenza, cura e ricerca".