MASSIMO SELLERI
Cronaca

Chiesa, incarico a Roma per don Nicolini

Lascia la parrocchia di Sant’Antonio alla Dozza Nominato assistente delle Acli, gli succede don Scimè

Don Giovanni Nicolini lascia la parrocchia della Dozza per un incarico a Roma

Don Giovanni Nicolini lascia la parrocchia della Dozza per un incarico a Roma

Bologna, 1 novembre 2017 – Don Giovanni Nicolini saluta le parrocchie di Sant’Antonio da Padova a La Dozza e di San Giovanni Battista a Calamosco e si sposta a Roma, essendo stato nominato assistente dell’Acli nazionale. Ieri l’arcivescovo Matteo Zuppi ha affidato le due comunità a don Giancarlo Giuseppe Scimè. Normalmente il parroco uscente non prende parte a questa celebrazione, ma essendo questa anche una questione di famiglia, il protocollo è stato superato da quello stile che ha contraddistinto tutta l’attività pastorale di don Nicolini.

Entrambi i sacerdoti fanno parte della Famiglia della Visitazione, una comunità che è nata con lo spirito di spendersi per gli ultimi. «E’ in questo clima che salutiamo don Giovanni – spiega Zuppi – sapendo che questo nuovo incarico che ha ricevuto è un dono in primo luogo per lui e poi per tutti noi perché sappiamo con quale impegno lo affronterà. Alla sua età non è più un pensionabile, ma un pensionato, eppure continua a preoccuparsi per gli altri in modo instancabile». In effetti fa un po’ sorridere pensare a don Nicolini dietro ad una scrivania ad occuparsi di scartoffie o dello studio dei documenti e il primo a non crederci è lo stesso Zuppi. «Io credo che girerà parecchio che sarà molto più presente di prima. Qualcuno penserà che è impossibile vederlo ancora più in azione, ma vedrete che sarà così. Questo è lo stile della Famiglia della Visitazione, una famiglia allargata che non ha confini ed è un bene che sia così perché dai nuclei che si chiudono non nasce nulla, mentre portano frutti quelli che incontrano e che non hanno paura di andare verso gli altri».

Sapendo che raccoglierà una eredità pesante, l’arcivescovo non ha particolare consigli per don Scimè, se non quello di continuare su quei binari che hanno contraddistinto il suo ministero nella parrocchia di Sant’Egidio. «A don Giuseppe piace studiare la dottrina, in particolare quella testimoniata dai padri della Chiesa, per farla calare nel quotidiano attraverso la pastorale. Lo dovremmo fare tutti, ma a lui riesce per cui sono sicuro che in queste due nuove comunità farà bene come ha fatto nella realtà dove è stato fino a ieri». Per la cronaca la Cei ha nominato don Nicolini assistente dell’Acli nazionale lo scorso giugno.