Il giorno dopo le tensioni al parco Don Bosco, tra distinguo e ‘ma però’, lo scontro di piazza – anzi di parco – si è spostato a palazzo D’Accursio. Con alcuni rappresentanti del Comitato Besta e di Potere al popolo che hanno fatto irruzione mentre era in corso il Question time, interrompendolo per una decina di minuti. "Le violenze per garantire il disboscamento per il cantiere del tram – così i manifestanti – ci dimostrano che chi governa questa città sa affrontare le cose solo come problemi di ordine pubblico". Il sindaco Matteo Lepore, scrivono da Pap, "sembra un Salvini qualsiasi, dice che ‘fermare i cantieri è un reato grave’, manca solo ‘ruspa!’", mentre la vicesindaco Emily Clancy (foto) "dice che le dispiace per i manganelli ma la protesta è immotivata perché i progetti su scuola, tram e ‘ciclabile’ sono bellissimi. E insieme applicano la linea di Piantedosi", svendendo la città "all’industria del cemento".
Il riferimento è alle parole di Clancy, che aveva tenuto a fare una distinzione tra il progetto Besta e quello del tram, casus belli degli scontri di giovedì. "Fatti completamente differenti", ha detto. Il cantiere delle scuole "è fermo forse perché prima è mancato sufficiente dialogo – ha ammesso –. È stato creato un tavolo per parlare con il comitato di alternative". Trattativa ora arenata. "Molto diverso", per Clancy, è invece opporsi alla "realizzazione di opere pubbliche come il tram e le ciclabili" che sono "ecologiste e toglieranno migliaia di tonnellate di Co2 dalle strade". Opere che "questa amministrazione è stata eletta per portare avanti". Sulla vicenda interviene anche il viceministro Galeazzo Bignami: "La violenza non va mai considerata una soluzione e non può essere giustificata, anche per questo il pacchetto sicurezza voluto dal Governo, con l’inasprimento delle sanzioni verso coloro che aggrediscono le forze dell’ordine, è più necessario che mai".
n. t.