
Nicoletta Gramantieri, responsabile di Salaborsa Ragazzi, presenta ’Mal di nebbia’ alla libreria Attraverso "Mi sono ispirata ai luoghi che conosco. I ragazzi sono affascinati dalle storie di mistero e tensione".
"La incontrai quando ancora credevo che la storia degli annegati fosse una leggenda nera". Già dalla prima riga di ‘Mal di Nebbia’ (ed Emons) Nicoletta Gramantieri, autrice e responsabile di Salaborsa Ragazzi, trascina il lettore nel suo romanzo gotico, ambientato in un piccolo paese sulle colline romagnole, poco dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. La leggenda narra che, durante la Prima Guerra mondiale, dodici ragazzi si rifiutarono di tornare al fronte e si gettarono nel fiume, morendo annegati. La giovane protagonista del libro osserva la nebbia che sale dalle acque, una nebbia che porta malanni e che sembra essere il riflesso di quei fantasmi tornati dal passato. Con una scrittura che mescola finzione e realtà ed eventi inspiegabili, Gramantieri costruisce un romanzo di suspense, che verrà presentato domani alle 19 alla libreria Attraverso, in via Santo Stefano 80D, insieme allo scrittore Davide Morosinotto.
Il romanzo è ambientato in un paesino della Romagna, sua terra d’origine. Quanto ha influito sulla storia? "Mi sono ispirata a luoghi che conosco, ricchi di leggende e storie al confine tra realtà e immaginazione. Molti eventi del libro derivano da racconti ascoltati nell’adolescenza, tra cui alcuni legati al fiume, elemento centrale nel mio romanzo insieme alla nebbia".
Lei è responsabile di Salaborsa Ragazzi. Le sembra che questo genere piaccia ai giovani lettori? "Il libro è adatto già dalla seconda media. Le storie di tensione, di vita e di morte, di misteri e sorprese sono affascinanti, e questo genere viene offerto sempre di più anche nelle scuole. Credo che i ragazzi siano più ascoltati nelle loro curiosità e nei loro interrogativi, che questo genere mette in luce ed esplora".
Perché lei ha scelto questo genere invece? "Scrivo le storie che mi sarebbe piaciuto leggere. Sono influenzata da tutto ciò che ho letto nel corso della mia vita. Prima di essere scrittrice, sono bibliotecaria e lettrice: questi aspetti sono legati tra loro e si riflettono nella mia scrittura".
Prima parlava di interrogativi e curiosità: secondo lei, quali riflessioni può suscitare nel lettore il suo romanzo? "Non credo che il mio sia un libro che porta a riflessioni consapevoli, ma piuttosto un’esperienza inconscia che si sedimenta nel profondo di chi legge. Stare dentro la storia, immergersi nei suoi eventi e nei suoi misteri, mette il lettore in contatto con molte vite diverse".
Alice Pavarotti