AMALIA APICELLA
Cronaca

Docente nega gli stupri di Hamas. Il rettore UniBo: “Parla a titolo personale”

Giovanni Molari dell’Alma Mater commenta la polemica sui post della professoressa del Dams, Monica Dall’Asta. “Violenze e perdite dolorosissime non possono essere banalizzate sui social. Vigileremo attentamente”

Monica Dall’Asta, insegnante dell’Unibo incriminata per alcuni tweet su X, e il rettore Giovanni Molari

Monica Dall’Asta, insegnante dell’Unibo, incriminata per aver pubblicato su X dei tweet che negavano la violenza subita dagli ostaggi israeliani da parte dei terroristi di Hamas

Bologna, 3 settembre 2024 – La professoressa Monica Dall’Asta “ha precisato di esprimersi a titolo personale. In nessun modo le sue idee possono essere attribuite all’Alma Mater”. È la risposta del rettore Giovanni Molari dopo la bufera che ha travolto la docente dell’Università di Bologna.

Sulla piattaforma X Dall’Asta aveva pubblicato diversi interventi contro il governo israeliano e il presidente Netanyahu. A scatenare segnalazioni e mail di protesta è stato un post in cui sosteneva che non esistessero prove delle violenze sulle donne israeliane compiute dai terroristi di Hamas. Così la vicenda è uscita dai social e all’Alma Mater sono arrivate decine di richieste per rimuovere la professoressa di Storia delle teorie del cinema al Dams dal suo incarico.

Invito presentato anche dal senatore FdI Marco Lisei e dal viceministro Galeazzo Bignami. E, dopo le dovute verifiche sui post della docente è arrivata la replica dell’università. Il libero dibattito “ha i suoi limiti nel rispetto delle opinioni di chi la pensa diversamente – dice Molari –. E nel rispetto dovuto a chi ha subìto violenze e perdite dolorosissime, che non possono essere banalizzate nella caotica arena dei social. Su questi limiti vigileremo con attenzione, anche alla luce del nostro codice etico”.

Il rettore insiste su un punto: “Che l’Università sia il luogo di un dibattito non deve stupire, specie di fronte a temi così drammatici e complessi. Spetta alle autorità politiche il compito di trovare tempestivamente soluzioni ragionevoli e condivise”.

Quanto alla guerra in Palestina, “ribadisco quanto approvato dal nostro Senato accademico lo scorso marzo e ancora a luglio – continua Molari –: un appello a tutti gli organismi internazionali perché si adoperino con il massimo sforzo per giungere alla fine delle ostilità e delle morti di migliaia di civili. Assicura il rettore, “sono certo di interpretare il sentimento di tutto l’Ateneo esprimendo il nostro cordoglio per le vittime di ogni parte, israeliane e palestinesi, e il nostro profondo sdegno per ogni violenza”.