Bologna, 20 settembre 2024 – È entrato all’interno di palazzo Fava, in via Manzoni, dove poche ore prima era stata inaugurata la mostra di Ai WeiWei ‘Who am I?’ e ha distrutto, riducendola in pezzi, la statua di porcellana esposta al primo piano, il ‘Porcelain cube’.
La grande opera si trovava proprio all’ingresso dell’esposizione dedicata all’artista dissidente cinese. Il vandalo è stato bloccato dai presenti. Sul posto è intervenuta subito la polizia e le Volanti hanno preso in carico l’uomo, accompagnato negli uffici di via degli Agresti dove adesso la sua posizione è al vaglio. Si tratta di un uomo di 57 anni, nato in Repubblica Ceca. Non si conoscono per ora i motivi del gesto, ma sarà arrestato con l'accusa di distruzione di beni culturali o paesaggistici.
Qualche notizia sulla mostra
Ai Weiwei, artista cinese da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, si presenta a Bologna con la sua prima personale: “Ai Weiwei. Who am I?”, visitabile dal 21 settembre al 4 maggio 2025. Prodotta da Fondazione Carisbo nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae e realizzata da Opera Laboratori con il supporto di Galleria Continua, l’esposizione è curata da Arturo Galansino. Come indica il titolo, ispirato da una conversazione dell’artista con l’intelligenza artificiale, la mostra a Palazzo Fava presenta l’artista e il suo universo creativo, in una tensione continua tra tradizione e sperimentazione, conservazione e distruzione. Grandi installazioni, sculture, video e fotografie testimoniano la versatilità e la profondità della ricerca dell’artista cinese, oltre cinquanta opere invadono interamente lo storico palazzo bolognese, a partire dallo scalone fino alle sale monumentali, sotto gli affreschi dipinti sul finire del Cinquecento dai Carracci e dalla loro scuola, per poi terminare al secondo piano. L’esposizione, primo atto di un percorso quadriennale che vedrà affiancati Fondazione Carisbo e Opera Laboratori nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio artistico e culturale bolognese, conservato nelle sedi museali di Genus Bononiae, si completa di un catalogo e di una linea di merchandising dedicata, realizzati dalla casa editrice Sillabe.