NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Distrutta un’opera di WeiWei, blitz a Palazzo Fava a Bologna

Il responsabile subito bloccato dai presenti, è stato poi portato in Questura dalla polizia. Ha ridotto in pezzi la statua di porcellana esposta al primo piano, il ‘Porcelain cube’. La mostra ‘Who am I?’ era stata inaugurata poche ore prima

La scultura di porcellana di WueiWei distrutta da un vandalo a Palazzo Fava, a Bologna: il ‘Porcelain cube’. A sinistra l'opera prima di essere ridotta in mille pezzi

La scultura di porcellana di WueiWei distrutta da un vandalo a Palazzo Fava, a Bologna: il ‘Porcelain cube’. A sinistra l'opera prima di essere ridotta in mille pezzi

Bologna, 20 settembre 2024 – È entrato all’interno di palazzo Fava, in via Manzoni, dove poche ore prima era stata inaugurata la mostra di Ai WeiWei ‘Who am I?’ e ha distrutto, riducendola in pezzi, la statua di porcellana esposta al primo piano, il ‘Porcelain cube’.

La grande opera si trovava proprio all’ingresso dell’esposizione dedicata all’artista dissidente cinese. Il vandalo è stato bloccato dai presenti. Sul posto è intervenuta subito la polizia e le Volanti hanno preso in carico l’uomo, accompagnato negli uffici di via degli Agresti dove adesso la sua posizione è al vaglio. Si tratta di un uomo di 57 anni, nato in Repubblica Ceca. Non si conoscono per ora i motivi del gesto. 

Ai Weiwei all'anteprima della mostra a palazzo Fava
Ai Weiwei all'anteprima della mostra a palazzo Fava

Qualche notizia sulla mostra

Ai Weiwei, artista cinese da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, si presenta a Bologna con la sua prima personale: “Ai Weiwei. Who am I?”, visitabile dal 21 settembre al 4 maggio 2025. Prodotta da Fondazione Carisbo nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae e realizzata da Opera Laboratori con il supporto di Galleria Continua, l’esposizione è curata da Arturo Galansino. Come indica il titolo, ispirato da una conversazione dell’artista con l’intelligenza artificiale, la mostra a Palazzo Fava presenta l’artista e il suo universo creativo, in una tensione continua tra tradizione e sperimentazione, conservazione e distruzione. Grandi installazioni, sculture, video e fotografie testimoniano la versatilità e la profondità della ricerca dell’artista cinese, oltre cinquanta opere invadono interamente lo storico palazzo bolognese, a partire dallo scalone fino alle sale monumentali, sotto gli affreschi dipinti sul finire del Cinquecento dai Carracci e dalla loro scuola, per poi terminare al secondo piano. L’esposizione, primo atto di un percorso quadriennale che vedrà affiancati Fondazione Carisbo e Opera Laboratori nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio artistico e culturale bolognese, conservato nelle sedi museali di Genus Bononiae, si completa di un catalogo e di una linea di merchandising dedicata, realizzati dalla casa editrice Sillabe.