FRANCESCO MORONI
Cronaca

Discoteca in piazza Rossini a Bologna inaugurata. I residenti: “Mai ascoltati”

Via alla rassegna nello spazio gestito da Kindergarten tra container, bidoni, sedie e due bagni chimici. Il comitato: "Tutto stona con il contesto. Ed è assurdo che la Soprintendenza non abbia detto nulla"

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Bologna, 26 giugno 2024 – Continua la polemica sulla discoteca in piazza Rossini. Che, a dirla tutta, più che una discoteca o un club berlinese, come i nomi ‘Zentrum’ (il titolo dell’iniziativa) e ‘Kindergarten’ (i promotori) potrebbero fare pensare, all’inaugurazione di questa sera è sembrata più un giardino dove "fare balotta", come ha sussurrato qualcuno.

Un angolo verde ai piedi della Basilica di San Giacomo Maggiore, davanti al conservatorio intitolato a Martini, con un bar-container come i bolognesi erano stati abituati a vedere già al Guasto Village, un ombrellone, qualche sedia e qualche bidone usato da tavolino, all’insegna del "music, chill e relax", come recita lo slogan su Instagram. La rassegna è iniziata e prevede musica e appuntamenti dal mercoledì al sabato, dalle 18 all’una, e la domenica dalle 16 all’una, con musica rigorosamente spenta alle 23.30. Una musica che, a dirla sempre tutta, non è sembrata però proprio in linea con quella che di solito si sente attraversare i saloni del Conservatorio.

Il caso continua a tenere il banco delle polemiche soprattutto per le proteste dei residenti, a partire dal comitato di via Petroni e dintorni, che ripete di essere stato completamente escluso da qualsiasi coinvolgimento da parte del Comune (il progetto fa parte di ‘Bologna Estate’).

«Nessuno si è degnato di dirci qualcosa o di renderci partecipi di tutto questo – insiste il portavoce dei residenti, Giuseppe Sisti –. Hanno messo anche due bei bagni chimici in mezzo alla piazza, per completare il quadro...". I bagni sono quelli nella foto a fianco, che "stonerebbero" un po’ in una cornice fatta da portici patrimonio dell’Unesco e palazzi storici.

L’obiettivo dell’amministrazione, dichiarato più volte, è quello di riempire gli spazi della zona universitaria con cultura ed eventi, per togliere le piazze allo spaccio, al degrado, alle violenze che si verificano quando è buio e in giro ci sono poche persone.

Residenti e associazioni come Italia Nostra, però, puntano il dito contro "l’inadeguatezza" del contesto per musica e balli a cielo aperto, dopo aver lanciato un appello ai Beni Culturali per intervenire ed esprimere un parere sul progetto.

"Quello che fa dispiacere è la mancata risposta da parte della Soprintendenza, che non ha fatto una piega al riguardo – incalza ancora Sisti –. Ci si dovrebbe vergognare". I residenti promettono che passeranno e monitoreranno di tanto in tanto la situazione, soprattutto per accertarsi che la musica venga spenta davvero alle 23.30 tutte le sere. Domani, intanto, partono anche balli e danze in piazza Aldrovandi nella rassegna parallela.