FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Dimenticò i figli allo stadio: maltrattamenti, 40enne a processo

L’uomo era tornato a casa alterato dalla partita lasciando i due piccoli al Dall’Ara. Poi aveva inveito contro la moglie, che ha denunciato anni di vessazioni. Prima udienza a ottobre

Padre lasciò i figli di 9 e 10 anni allo stadio: a processo

Bologna, 23 luglio 2024 – Era finito nei guai dopo avere abbandonato i figlioletti allo stadio, il giorno della partita Bologna-Monza al Dall’Ara, lo scorso aprile. E a ottobre andrà a processo per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Il giudice dell’udienza preliminare Alberto Ziroldi ha infatti disposto il giudizio immediato nei confronti del quarantenne pugliese la cui vicenda era già stata raccontata da il Resto del Carlino a maggio.

I fatti. L’uomo lasciò i due figlioletti (la femmina di 10 e il maschio di 9 anni) da soli allo stadio, allontanandosi stizzito dopo la fine della partita del Bologna, il 13 aprile scorso, conclusasi con un pareggio.

Ma i bambini erano riusciti a tornare a casa prima di lui, grazie all’interessamento di una tifosa, che notandoli in lacrime e disperati li aveva aiutati a telefonare alla mamma per farsi venire a prendere.

Una volta tornato a casa e trovando i figli già lì, però, il padre aveva dato di matto: ubriaco, aveva iniziato a inveire contro moglie e figlia (accusandola di avere ‘fatto la spia’) mettendo anche a soqquadro la casa e distruggendo i mobili.

L’ultima goccia, per la moglie, pugliese di 39 anni: la quale aveva finalmente deciso di denunciare anni di abusi e violenze subiti.

Così, il quarantenne era stato denunciato alla polizia per fatti iniziati addirittura nel 2015 e che non avrebbero neppure risparmiato l’anziana madre dell’uomo, 94enne; contestata anche una violenza sessuale sulla moglie, avvenuta nel 2023.

Ora, dopo tre mesi di indagini e la misura cautelare dell’allontanamento immediato dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento a moglie e figli con braccialetto elettronico, disposta dal giudice Ziroldi, lo stesso gup ha disposto per il quarantenne il giudizio immediato, già fissato per il prossimo ottobre.

La moglie, professionista difesa dall’avvocato Marco Sciascio, nel denunciare gli anni di vessazioni ha ammesso di non avere agito prima per la vergogna di quanto era costretta a sopportare. Inoltre l’uomo, che lavorava in smart working, si sarebbe comportato in maniera "insospettabile" con amici e conoscenti.