La Digos è al lavoro per identificare gli antagonisti che sabato sono stati al centro degli scontri con la polizia e di coloro che hanno anche aggredito tre passanti, uno picchiato in Strada Maggiore perché autore di un’infelice battuta sull’usare "la pistola" contro di loro, e gli altri destinatari di lanci di sedie in via Fossalta, perché avevano biasimato il corteo. Gli agenti vagliano ora le registrazioni delle telecamere della zona e i video di cortei e scontri, per identificare gli autori e attribuire le rispettive responsabilità.
Intanto, tuonano i sindacati delle forze dell’ordine per gli scontri in Montagnola. Il Sindacato autonomo di polizia chiede per oggi un incontro urgente col questore Antonio Sbordone e una delegazione del Reparto Mobile: "La gestione dell’ordine pubblico è stata approssimativa. È stato sottovalutato qualcosa: 10 agenti hanno bloccato a caro prezzo 3/400 antagonisti senza poter usare i lacrimogeni, che sarebbero stati fondamentali per evitare il contatto". Poi il Siulp: "La piazza non è più il luogo di manifestazioni di protesta con ragioni giuste e preziose, ma lo strumento di orde barbariche che vogliono solo aggredire le forze dell’ordine. Scenari da anni di piombo. E come allora, risuona assordante il silenzio della politica". Infine il Fsp: "Situazioni troppo tollerate, meritano la giusta severità giuridica". Per i carabinieri, il Sim chiede al governo di "una adeguata riforma a tutela degli operatori di polizia"; mentre la Unione sindacale italiana
finanzieri invoca strumenti a deterrenza dalle aggressioni: "Un Daspo economico, con sanzioni. Solo misure concrete e severe per garantire una protezione efficace a chi opera per lo Stato e i cittadini".