REDAZIONE BOLOGNA

Dieci attori nel sogno di una notte d’estate

Da stasera a Villa Salina l’originale messa in scena itinerante che riunisce un gruppo eterogeneo di artisti in una serie di monologhi

Lo spettacolo è pensato per gli spazi di Villa Salina a Castel Maggiore

Lo spettacolo è pensato per gli spazi di Villa Salina a Castel Maggiore

C’è una parola che attraversa tutto il lavoro creativo del gruppo di attori che dal 2015 realizza ogni fine estate uno spettacolo site specific a Villa Salina. Quella parola è cura. Cura delle persone, delle relazioni, del presente e del futuro, dei propri ricordi e delle proprie esperienze. Perché avere cura, in questo mondo affrettato e confuso, è un atto rivoluzionario che modifica lo scorrere freddo delle cose.

Si intitola appunto ‘Dieci. Accuratamente’ l’allestimento itinerante che da stasera a sabato 7 settembre (replica ogni sera alle 21 tranne lunedì e martedì, prenotazione al 339-5659516) si snoderà nei giardini e nei cortili della dimora cinquecentesca di Castel Maggiore. Dieci sono le produzioni messe in scena in questi anni ‘accuratamente’ dall’insolito ensemble. Insolito perché costituito da attori del territorio, forti di un’ottima visibilità nazionale, che una volta all’anno si ritrovano in residenza per creare un evento unico. "Con grande libertà e fratellanza", sottolinea Angela Malfitano curatrice con Francesca Mazza del progetto. Con le due attrici sono di scena Maurizio Cardillo, Fabrizio Croci, Oscar De Summa, Marco Manchisi e Gino Paccagnella con la partecipazione di Cristina Carbone. Un gruppo solido che nasce in parte dalla storica compagnia di Leo de Berardinis, in parte dalle comuni esperienze degli ultimi decenni. Alcuni degli interpreti coinvolti sono ad esempio protagonisti della trilogia cechoviana diretta da Leonardo Lidi che vedremo in gennaio all’Arena del Sole.

Lo spettacolo è costituito da una serie di monologhi scelti e rielaborati da ogni interprete sul tema della cura e disseminati in varie ‘stazioni’ attorno alla villa. Così Malfitano reciterà brani da ‘La ciociara’ di Moravia e Mazza un estratto di ‘Molly Bloom’ di Joyce. De Summa, anche autore della pièce interpretata da Cardillo, affronterà ‘La peste’ di Camus, Croci Tolstoi, Paccagnella Kafka, Manchisi una rielaborazione ispirata a Shakespeare e Eduardo. L’ultima scena vedrà la reunion degli attori in una sorta di sorpresa finale. Racconta Francesca Mazza: "L’idea è nata dieci anni fa sulla scorta della lezione di de Berardinis. A lui piaceva riunire gli attori: lo aveva fatto convocandone cento al festival di Santarcangelo o chiamando i gruppi off romani per ‘La strage dei colpevoli’. Ho pensato a uno Shakespeare collettivo a villa Beatrice di Argelato. E da lì tutto è partito". Adesso, nell’atmosfera incantata della villa, un percorso fatto di gesti semplici e parole preziose per fare comunità". "Un’esperienza unica in Italia – puntualizza Malfitano –. In questi anni abbiamo parlato di guerra, fantascienza, amore. Ora dobbiamo capire come possiamo curarci, fermandoci, respirando, ascoltando il silenzio. Conta come si fa il teatro non cosa si fa a teatro".

Claudio Cumani