Denuncia il figlio che picchia la compagna

Quarantenne maltrattata salvata dall’intervento della suocera, che sentiva urla e rumori provenire dall’appartamento della coppia

Denuncia il figlio che picchia la compagna

Denuncia il figlio che picchia la compagna

La suocera salva la nuora dall’aggressività del figlio. Non si placano gli atteggiamenti aggressivi nei confronti delle donne e tra le mura domestiche. Questa volta, teatro di una brutta vicenda, il comune di Sant’Agata dove i carabinieri della locale stazione hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 46enne italiano indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi.

Il provvedimento è arrivato dopo la denuncia della madre dell’indagato, che si era rivolta ai militari dell’Arma per chiedere aiuto, preoccupata del figlio che era diventato prepotente, minaccioso, geloso e aggressivo verso la convivente, italiana sulla quarantina. In particolare la signora, che vive nella palazzina dove abitano il figlio e la sua convivente, aveva sentito le urla che l’uomo rivolgeva alla compagna. Ma non solo: perché la signora aveva sentito anche rumori di oggetti scagliati per terra e contro i muri di casa. E non solo lei aveva sentito urla e rumori, perché altri vicini di casa si erano accorti che qualcosa in quell’appartamento non andava per il verso giusto. Una sera poi, secondo quanto riferito dalla mamma dell’indagato, il 46enne aveva aggredito la compagna con pugni e schiaffi perché si era rifiutata di preparagli la cena. La situazione era diventata insostenibile e, temendo per la propria incolumità, la convivente aveva iniziato a dormire in macchina. Rintracciato dai carabinieri, il 46enne è stato sottoposto alla misura cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari. L’uomo è infatti indagato dalla Procura della Repubblica per maltrattamenti contro familiari o conviventi. E la misura cautelare è stata emessa dal Gip del tribunale di Bologna, a seguito della richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini dei militari di Sant’Agata.

Per condotte analoghe, nei giorni scorsi, a Castello d’Argile, un 27enne ucraino durante una lite in casa, per futili motivi, aveva messo le mani addosso alla convivente procurandole contusioni. Erano intervenuti i carabinieri e medici del 118 che le avevano dato una prognosi di una settimana. Per l’ucraino, denunciato in seguito dalla donna, è stata disposta dal Gip, a seguito della richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini, un’ordinanza applicativa di una misura cautelare che prescrive l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico.

p. l. t.