
L’impalcatura ‘fantasma’ di piazza Puntoni, ridotta a discarica e latrina
Bologna, 10 novembre 2021 - Un’impalcatura fantasma, abbandonata da nove anni, ridotta a discarica e maleodorante latrina a cielo aperto. Pochi metri più avanti, un portico-dormitorio lordo di scritte, tag e graffiti. "Con vista sulle panchine dello spaccio", commenta amaro un residente. È lo scenario con cui piazza Puntoni accoglie le migliaia di turisti e bolognesi che, salendo da via Zamboni, vanno a cercare i tesori della Pinacoteca nazionale: da Giotto a Raffaello, da Guido Reni ai Carracci. Il degrado "è un problema culturale grave, complesso, non di facile soluzione, di cui mi sono resa conto appena arrivata", commenta Maria Luisa Pacelli, dallo scorso autunno direttrice della Pinacoteca, dopo avere guidato Palazzo dei Diamanti, a Ferrara. Il suo obiettivo è "consolidare la presenza del museo in città", fare della Pinacoteca "un punto di riferimento nazionale e internazionale".
Intanto, fuori dal portone, c’è la battaglia quotidiana con il degrado, "condivisa con Cristina Francucci", direttrice dell’Accademia di Belle arti. "Di notte – spiega Maurizio Burchiellaro, titolare di una copisteria – il portico della Pinacoteca diventa un dormitorio, con sacchi a pelo e masserizie. La mattina passano i vigili, danno la sveglia, ma la sera dopo siamo daccapo". "Noi vigiliamo – afferma la Pacelli –, disponibili a partecipare a tutti i tavoli. Faremo la nostra parte, in squadra con Comune, Questura, Prefettura. Perché non si può andare avanti così". L’appello è anche al neo sindaco Matteo Lepore, "che da assessore dimostrò la volontà di affrontare la situazione".
In vista dell’inaugurazione di una mostra, il 3 dicembre, "le prossime settimane farò ripulire muri e colonne", afferma la Pacelli. Il timore è di ritrovarsi il portico sporcato... prima della ‘prima’. Difficile, a quel punto rimediare, "un’istituzione pubblica non ha mezzi infiniti". "Il problema è che ogni sforzo è vano senza il controllo da parte di vigili e forze dell’ordine", avverte Alberto Tassinari, presidente della ‘Scipio Slataper’, associazione da anni in prima linea contro il degrado. "Purtroppo l’esperienza ce lo insegna". Tassinari denuncia anche il mistero dell’impalcatura montata e abbandonata, da nove anni, davanti al 66 di via Zamboni: "È una vergogna che il Comune non sia intervenuto".
"Non ci ha mai lavorato nessuno", sostiene Fabio Crocco, tabaccaio. "Abbiamo mandato mail a tutti, Comune, Soprintendenza, ma nessuno ci sa spiegare perché quell’impalcatura resta lì. È un mistero della burocrazia". "Si rimpallano l’uno con l’altro – afferma Burchiellaro –. Intanto, di notte c’è qualcuno che ci va a dormire. Di giorno, ci depositano coperte, sedie e mercanzia varia. Tempo fa sono venuti due tecnici del Comune, poi più nulla. Il giorno che smonteranno questo monumento, in via Zamboni si farà festa".