CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Degrado in Bolognina. Giornata di tensione. Gli antagonisti in corteo sfidano il centrodestra

In piazza dell’Unità il presidio di commercianti e partiti politici. Interviene anche Alemanno: "Serve un piano per le aree a rischio".

In piazza dell’Unità il presidio di commercianti e partiti politici. Interviene anche Alemanno: "Serve un piano per le aree a rischio".

In piazza dell’Unità il presidio di commercianti e partiti politici. Interviene anche Alemanno: "Serve un piano per le aree a rischio".

e Mariateresa Mastromarino

Scontro a distanza sul degrado in Bolognina, intorno a piazza dell’Unità. Da una parte il centrodestra, che ha fatto un presidio insieme con i cittadini e i commercianti della zona, dall’altra i collettivi Cambiare Rotta, Cua, Plat, le associazioni democratiche e alcuni esponenti delle frange anarchiche. Quest’ultimi si sono uniti in corteo, circa 200 persone, per protestare contro la manifestazione indetta da Ubcc e i partiti di opposizione, tra cui Fratelli d’Italia e Lega. Dalla Tettoia Nervi, passando per il Parco della Zucca fino a piazza dell’Unità, lo scontro sulla situazione della Bolognina è andato avanti fino al tardo pomeriggio: "Il quartiere che viviamo – hanno detto i collettivi sfilando in corteo – non è perfetto, ma i problemi non si risolvono con la militarizzazione delle piazze e delle strade. Il degrado è il fascismo che avanza". Il grido che ha guidato la protesta è arrivato dritto al presidio delle sigle di centrodestra in piazza dell’Unità, dove sulla facciata di un condominio è stato esposto uno striscione che invitava le destre ad andarsene.

"Non posso pensare – le parole di Giorgio Gorza, presidente di Ubcc – che esistano comitati o associazioni pro degrado. Qui dovremmo essere uniti contro gli episodi di violenza e microcriminalità. Spero non ci siano ripercussioni". Ripercussioni che direttamente non si sono viste, perché i protagonisti del dibattito non sono arrivati allo scontro. A guidare il corteo dei collettivi – scortato a distanza dalle camionette della polizia con agenti in tenuta antisommossa e uomini della Digos – uno striscione con la scritta: "Casa, soldi, servizi contro paura e razzismo". I manifestanti hanno deciso di scendere in piazza perché "i fascisti non si devono occupare dei nostri bisogni", gridano al megafono sventolando anche diverse bandiere con i colori della Palestina. "Il problema di questo Stato – continuano – è che permette loro di stare in piazza perché sono al Governo e questo sistema crea precarietà schiacciando gli ultimi".

Nel frattempo, sul palco di piazza dell’Unità il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Matteo Di Benedetto, ha preso la parola per chiedere "misure urgenti per la sicurezza della città e della comunità. Il sindaco dice che la destra non manifesta: le nostre proposte vengono bocciate ed è ora che Lepore inizi ad amministrare". Sul palco anche Gianni Alemanno, segretario nazionale di Movimento Indipendenza: "Aderiamo – afferma – al presidio e vogliamo che per ogni città venga fatto un piano straordinario per la sicurezza mappando le aree a rischio e capendo da dove vengono coloro che portano degrado". È verso le 19 che il corteo, dopo aver circumnavigato piazza dell’Unità, riesce a raggiungerla. Qui, i manifestanti hanno ribadito i motivi della protesta chiedendo "misure contro il lavoro precario e a favore della casa e dell’aborto".