PIER LUIGI TROMBETTA
Cronaca

Decima, ora la frazione ha la sua edicola

San Giovanni (Bologna): nella tabaccheria ’3 M’ di via Cento da alcuni giorni sono in vendita i giornali. La titolare: “Un servizio essenziale per i cittadini”

Mirna Molinari nella sua tabaccheria ’3 M’, in via Cento a Decima, che nei giorni scorsi ha iniziato a vendere anche i giornali

Mirna Molinari nella sua tabaccheria ’3 M’, in via Cento a Decima, che nei giorni scorsi ha iniziato a vendere anche i giornali

Nella popolosa frazione di Persiceto mancava un’edicola. E, dopo un primo momento di smarrimento e di totale assenza di questo servizio, è entrato in campo un assiduo lettore del ’Carlino’, Floriano Govoni, fotografo e responsabile della rivista locale ’Marefosca’, che ha raccolto il disappunto di tanti decimini per la mancanza della rivendita dei giornali e si è messo in gioco per spostarla nella tabaccheria.

“Quando ha chiuso l’edicola – dice Govoni – i decimini erano costretti ad andare in altri comuni limitrofi per comprare i quotidiani come ’il Resto del Carlino’. Ma fortunatamente si sono create le condizioni per poter continuare la vendita dei giornali nella tabaccheria”.

La tabaccheria ’3 M’ è gestita dalla signora Mirna Molinari e dal figlio Fabio Girotti: “Abbiamo comprato la tabaccheria nell’ottobre del 2023 – racconta la tabaccaia – perché la proprietaria era prossima alla pensione. E siamo soddisfatti dell’acquisto. Ora si è aggiunta la vendita dei quotidiani e dei settimanali. Mi è sembrato giusto vendere i giornali per dare un servizio in più ai decimini che peraltro lo richiedevano. E poi un paese grande come San Matteo della Decima non poteva rimanere senza l’edicola”.

E la signora Molinari aggiunge: “La vendita dei quotidiani che abbiamo iniziato da poco va bene. E riusciamo a vendere tutte le copie che ci mandano de ’Il Resto del Carlino’, tanto che è il quotidiano più richiesto”.

Facendo un tuffo a ritroso nel tempo, era il quattro ottobre del 1948 quando la decimina Natalina Lina Manzi, al prezzo di 35mila lire, acquistò da Giuseppe Bonazzi di Bologna la licenza e il chiosco dell’edicola che per tanti anni ha gestito lei. In seguito ha portato avanti l’attività assieme al figlio Silvio, per poi passargli il testimone. ‘Lina la giurnalèra’, come la chiamavano in paese, ha sempre assolto con tenacia e regolarità il suo mestiere incurante del freddo, del gelo e della canicola estiva. Ogni mattina i decimini e i ’forestieri’ che passavano per Decima, hanno sempre potuto contare per anni sulla sua presenza assidua e puntuale. E ora la storia continua.

Trovo stucchevole l'ennesima polemica degli esercenti, che ogni volta che succede qualche cosa, oltre al solito e molto remunerativo tran tran, dipingono scenari da tragedia. E' stato così con il covi