BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Dark Bologna, il libro di Danilo Masotti: "Faccio morire tutti i turisti". Il podcast

Il blogger: "Racconti paradossali, ma non troppo". Oggi nel podcast

Danilo ’Maso’ Masotti è ospite del nostro podcast: una versione tutta sua del turismo

Danilo ’Maso’ Masotti è ospite del nostro podcast: una versione tutta sua del turismo

Bologna, 30 maggio 2023 – È un libro di racconti, ma anche una guida. Certamente la prima che, accanto alle architetture, alle chiese, alla ricchezza artistica, ai portici, ai tortellini e alle strade di Bologna, mette il carattere dei suoi cittadini. La ’weltanschauung’ dei bolognesi, come avrebbe detto Immanuel Kant, che sotto le Due Torri si traduce con bolognesità o ’filosofia degli umarells ’. L’autore di questo nuova fatica editoriale edita da Pendragon (esce il 9 giugno) e intitolata ’ Dark Bologna ’ (un omaggio a Lucio Dalla) è naturalmente Danilo ’Maso’ Masotti protagonista de ’Il Resto di Bologna’ di oggi, il nostro podcast ascoltabile gratuitametne sul nostrosito e su Spotify.

Masotti, perché ’Dark Bologna’ è una guida?

"Perché ci sono 50 storie di turisti da tutto il mondo, che prima di morire apprezzano vari simboli della bolognesità. Tipo le tre frecce, Strada Maggiore, i T-days, i parchi, i ristoranti, gli hotel. Ma anche i centri commerciali, le chiese, la tangenziale delle biciclette, il cinema in piazza, la finestrella di via Piella, i burattini, Fico. E quindi questi turisti arrivano a Bologna e in ogni racconto ci... lasciano le penne in uno dei luoghi simbolo della città".

Insomma fa morire i turisti: anche a lei stanno un po’ stretti nonostante abiti in San Donato?

"Non sono un grande amante dei turisti sia in input che in output, ovvero non amo molto quelli che vengono qui ma non amo neanche me stesso quando mi trasformo in un turista. Avere queste ferie, questa elemosina di tempo libero, andare in giro in braghe corte, in ciabatte, andare a mangiare, a vedere dei musei, non capire niente. Il turismo moderno è questo e nel libro parlo principalmente di questo aspetto. Fare morire i turisti è una strategia che uso per dare un finale, un po’ come in South Park, dove in ogni puntata c’è il povero Kenny che muore, ma per finta, e fa molto ridere perché così paradossale".

Come ha scelto le cose bolognesi imperdibili?

"Tutti questi racconti sono stati scritti nel massimo boom del turismo, ovvero prima della pandemia e sono suddivisi per categorie. Il libro a tratti è anche bilingue, italiano e inglese, essendo rivolto anche a chi viene da fuori, quindi ho fatto delle selezioni sul cibo, e quindi dark food, sulle torri (dark tower), sulle strade (dark street). Sono macro categorie dei posti più famosi. Non mi interessava mostrare, come fanno spesso i bolognesi, ’quello che conosco solo io’ : ho invece scelto dei luoghi che tutti abbiamo notato, un po’ come quando puntai il dito sugli ’Umarells’ e tutti sapevano di cosa parlavo".

Un racconto vede protagonisti Bono Vox e la moglie. Viene fuori anche la sua anima musicale ben poco bolognese.

"Forse non tutti capiranno che parlo di loro, perché parlo di due irlandesi che vengono in città e rimangono ostaggio di un invadente titolare di un airbnb.... Quindi affronto anche il discorso del turismo che arriva coi voli poco costosi, per cui la città diventa anche un po’ un ripiego e infatti il sottotitolo del libro è ’ Storie di turisti, taglieri e tragedie between Venice and Florence ’ per sottolineare la posizione strategica della città".