PAOLO ROSATO
Cronaca

Dal Passante alla Cispadana. Regione in pressing sul governo: "Vanno sbloccati i cantieri"

Bonaccini e Corsini: rallentamento preoccupante nonostante sia tutto già finanziato. Lepore: "Colpa del Mit". Ma Autostrade lo corregge: non abbiamo inviato il progetto.

Dal Passante alla Cispadana. Regione in pressing sul governo: "Vanno sbloccati i cantieri"

Passante, Cispadana, Campogalliano-Sassuolo. Il menù è quello da anni, e ieri la Regione Emilia-Romagna ha chiesto ancora una volta al governo e ad Autostrade di accelerare, perché sulla dorsale da Piacenza a Rimini si muove il mondo. Il governatore Bonaccini nel corso dell’evento ‘MuovERsi’ – celebrato in viale Aldo Moro con un parterre d’eccezione, e moderato da Valerio Baroncini, vicedirettore de Il Resto del Carlino – ha fatto un punto su tutti i nodi infrastrutturali più importanti, ribadendo la necessità di non perdere altro tempo. "Finalmente siamo riusciti ad arrivare a capo su alcune opere, come sul Passante – ha detto il governatore –. Ci siamo trovati a dover gestire la realizzazione di infrastrutture che andavano fatte un po’ di anni fa. Sul Passante abbiamo chiesto ad Autostrade e al ministro Matteo Salvini di poter accelerare per i cantieri, visto che è già tutto pronto e finanziato. Perché dobbiamo liberare questo imbuto stradale e renderlo più fluidificabile, proprio per garantire una maggior capacità di traffico e anche meno inquinamento". Poi il Modenese. "Ci sarà a breve la Conferenza dei servizi sulla Cispadana – ha aggiunto Bonaccini –, un’autostrada regionale che permetterà di liberare i paesi della bassa modenese, ferrarese e bolognese dal traffico pesante e creare un’infrastruttura che si collega al Brennero e all’Europa, in uno dei distretti più importanti al mondo come quello del biomedicale di Mirandola". Per la Cispadana, la prossima settimana l’assessore regionale Andrea Corsini (Mobilità) incontrerà Matteo Salvini. "Siamo preoccupati per il Passante, che è ancora al palo, ci sono rallentamenti sull’approvazione del Pef – ha detto Corsini –. Va sbloccato subito".

Sul tema del Passante ha battuto anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. "Il progetto definitivo è bloccato al ministero, che non lo sblocca, il Mit è in ritardo di due anni. Serve sbloccare subito quei 3,5 miliardi di euro per realizzare l’infrastruttura", ha detto il primo cittadino. Il progetto definitivo però, è stato chiarito ieri da Autostrade, presente al convegno, non è stato ancora trasmesso al Mit. E anche la cifra complessiva data da Lepore sarebbe eccessiva: tra inflazione e addizione con le opere di adduzione in ballo, il Passante sarebbe arrivato a un costo complessivo di circa 2,9 miliardi di euro. In ogni caso, numeri assolutamente notevoli e passibili di ulteriore crescita se i nodi non dovessero venire al pettine presto. "Al momento siamo alle fasi finali della stesura del progetto definitivo, che è sostanzialmente pronto – ha detto ieri Luca Fontana, direttore Ingegneria e realizzazione di Autostrade –. Stiamo lavorando ad alcune opere che si interfacciano con la viabilità locale: il Passante è un progetto molto complesso e ci preme sincerarci che l’esecutività e la cantierabilità siano efficaci. Contiamo di trasmettere nel prossimo breve periodo il progetto definitivo al ministero". Al netto di tutto, l’ok al progetto definitivo dovrà passare anche dall’ok al Pef complessivo di Aspi da parte del dicastero di Porta Pia. Le coperture del Passante vanno confermate, e tutta la suspence è proprio lì.

Salvini ieri si è collegato al convegno da remoto, e ha parlato della contestata riforma del Codice della Strada. "Quello che mi spiace, ogni tanto, è quando si applica l’ideologia a un tema che è molto concreto – ha detto il ministro in videocollegamento –. Mi amareggia leggere che si tratta di una ‘controriforma‘, perché semplicemente il Codice della strada non prevede i 30 chilometri all’ora diffusi sul 50, 60, 70, 80 o 90% dei territori. E questo vale a Bologna come a Bergamo o a Olbia. Lo stesso discorso vale per gli autovelox: è un Codice della strada cui ho messo mano da padre, non da ministro". Lepore scriverà alla premier Giorgia Meloni: "Quella riforma del Codice va fermata".