REDAZIONE BOLOGNA

Dal cantiere delle Maestre Pie spunta una necropoli etrusca

Via Montello, la scoperta nel cortile interno dell’istituto: sono già emerse 40 tombe del VII secolo a. C.. Le suore, proprietarie dell’area, al primo ritrovamento hanno avvisato la Soprintendenza archeologica

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Al primo colpo di benna dell’escavatore, ne è stata scoperta una manciata. Ora, dopo quasi 4 mesi di scavo archeologico, sono ben 40 le tombe etrusche del VII secolo a.C. rinvenute nel cortile interno della Scuola Maestre Pie di via Montello. Quaranta, al momento, le sepolture trovate, ma non è ancora detto che questa sia la cifra finale. Uno scavo ricchissimo e che sarà oggetto di attenti studi.

Tutto è cominciato quando le suore, proprietarie della Scuola, decidono di costruire, nell’area interna al loro istituto, un nuovo edificio. Progetti, permessi: tutto fila liscio. Siccome il Piano urbanistico generale mette il bollino rosso alla zona a causa dell’alto potenziale archeologico, il Comune gira l’incartamento alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara per il semaforo verde. Via IV Novembre, ben a conoscenza della presenza di necropoli etrusche dalla metà dell’VIII secolo a.C. in zona, interviene con un saggio preventivo nel cortile. Et voilà: cinque le tombe scoperte di primo acchito. Stop immediato ai lavori, differiti alla conclusione delle indagini, e apertura dello scavo archeologico, tuttora in corso.

"È molto verosimile ipotizzare che in quell’area vi sia un’alta concentrazione di sepolture sia a incinerazione sia a inumazione", spiega Sara Campagnari della Soprintendenza. Incinerazione e inumazione sono, dunque, le due tipologie di sepoltura: nella prima, il corpo cremato viene messo in un’urna, il cinerario; nella seconda, viene seppellito direttamente nella tomba con o senza cassa lignea.

"Nella fase storica corrispondente a questa necropoli che, nella storia etrusca, viene definita orientalizzante – precisa Campagnari –, rileviamo una prevalenza di incinerazioni. Verso il quinto secolo, la tendenza s’inverte". Uomini o donne: non si evidenzia una prevalenza né degli uni né delle altre. Tutti sono, però adulti. Tranne forse "una incinerazione di bambino". Piccola curiosità: "Le tombe, in alcuni casi, si sovrappongono all’interno dello spazio della necropoli". Da qui si deduce "che fosse una necropoli molto frequentata e utilizzata in un ristretto arco di tempo"; di piccola o media grandezza, ma con un buon corredo funerario.

Gli archeologi hanno rivenuto di tutto: dai vasi ai piattelli impilati fino ai coltelli, alle tracce di stoffe o agli accessori come le fibule a drago. Tipici delle sepolture femminili, i rocchetti e le fusaiole. "Queste tombe – puntualizza la funzionaria della Soprintendenza – non appartengono a persone di spicco, bensì a coloro che, paragonate ai nostri tempi, potrebbero essere caratterizzati da uno status medio. Ciò significa di un buon livello". Al punto che in molte sono state trovate tracce del rituale funerario "che presuppone una certa ‘disponibilità economica’", poiché richiede libagioni e ceramiche ad hoc.

f. g. s.