Per i miei spostamenti in autobus ho sempre utilizzato il City pass da 10 corse. Lo infilavi nella macchina, leggevi sul display quante corse ti rimanevano, sul retro era indicato l’orario di conferma. Ho usato il nuovo City pass. Non sono riuscito a capire se ho obliterato correttamente perché la macchina non lo dice. Anche per vedere le corse rimaste la macchina fa scena muta. Perché una cosa
semplice è diventata difficile?
Enzo Bendini
Risponde Beppe Boni
Poco oltre cinquant’anni fa, esattamente il 2 aprile del 1973, Bologna sperimentava, unica in Italia, gli autobus gratis per tutti. Era il sogno del “compagno professore”, il sindaco Renato Zangheri per rendere più solida la visione di Bologna vetrina del welfare grazie al Partito comunista. Era, allora, un altro mondo rispetto ad oggi. E comunque l’iniziativa non durò granchè perchè i servizi di una città costano e non può sempre pagare Pantalone. Come sono cambiati i tempi...
Oggi c’è un’amministrazione comunale che aumenta e quasi raddoppia il costo del bus e secondo le proteste variamente distribuite su diversi fronti non migliora il servizio. C’è qualcosa che non va. Molti autobus continuano ad arrivare in ritardo alle fermate (effetto cantieri), molti passeggeri non pagano il biglietto, il City pass (abbonamento a un numero definito di corse) stando alle proteste continue, ha peggiorato la gestione e la lettura dei dati da parte degli utilizzatori. Forse sarà ora di mettere un po’ di ordine in tutto questo. La pazienza dei bolognesi è tanta, ma è alto anche il sentimento di scontentezza. Uomo avvisato mezzo (forse) salvato.
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